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La Direttiva Seveso III sui rischi di incidenti rilevanti ha grande incidenza sul panorama industriale nazionale e comunitario. Per darne una chiave di lettura unitaria e facilitata abbiamo raccolto le informazioni disponibili, gli aggiornamenti legislativi, le domande e le risposte degli Enti preposti. Nelle varie sezioni è possibile consultare numerosi approfondimenti con analisi degli aspetti controversi, i focus su specifici settori merceologici, gli strumenti e l’editoria di riferimento.

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FAQ MINAMBIENTE

Quesiti e risposte condivise tra le autorità competenti ed altri soggetti partecipanti al Coordinamento circa l’applicazione del D.lgs. 105 del 2015.

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Art. 2 D.Lg. 105/15 Ambito di applicazione [Art. 2 Dir. 2012/18/UE]

Esclusioni

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: : No. In termini generali i prodotti petroliferi della voce 34 elencati nella parte 2 dell’allegato I, sono distillati di petrolio greggio e consistono in una miscela di idrocarburi. Laddove singole sostanze pericolose sono state separate dal greggio, quelle devono essere considerate in funzione delle loro specifiche caratteristiche di pericolosità secondo le rispettive voci elencate nella parte 1 o nella parte 2 dell’allegato I. (Fonte MinAmb)


Question: : Can pentane be considered as petroleum product?

Answer: No. In general terms petroleum products listed in entry 34 of Annex I Part 2 are distillates of crude oil and consist of a mixture of hydrocarbons. Where individual dangerous substances were separated from crude oil, those would have to be considered in accordance with their specific hazards and the respective entries in Annex I Part 1 or part 2.

Risposta: No. La sostanza deve essere classificata sulla base delle sue proprietà intrinseche; il suo utilizzo finale non è rilevante. (Fonte MinAmb)


Question: If the final use of a substance is to be added to automotive petrol in small percentages, does that mean that the substance should be regarded as being assimilated to the category “petroleum products”?

Answer: No. The substance must be classified on the basis of its intrinsic properties; its final use is not relevant.

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: Per qualificarsi come “combustibile alternativo” una sostanza deve essere destinata all’uso come combustibile e possedere caratteristiche di pericolo simili ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) della voce 34. Le sostanze che hanno un punto di infiammabilità più alto o sono più pericolose per l’ambiente rispetto ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) non possono qualificarsi come combustibili alternativi. In genere i prodotti petroliferi della voce 34 sono classificati come “liquido infiammabile” e/o come “pericolosi per l’ambiente categoria di tossicità cronica 2”. Ciò suggerisce anche che un combustibile alternativo deve essere liquido poiché gas e solidi dovrebbero avere proprietà differenti per quanto riguarda l’infiammabilità. Il gruppo comprende miscele di combustibili alternativi con prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d), a meno che le miscele siano considerabili a tutti gli effetti come prodotti petroliferi. I combustibili che sono costituiti da sostanze citate nella parte 2 dell’allegato I (per esempio il metanolo) e loro miscele (sempre restando nei limiti di concentrazione stabiliti in base alle proprietà di metanolo sotto il regolamento CLP 5) non possono essere classificate come alternative perché laddove una sostanza può beneficiare di più di una specifica denominazione, si applica quella con le soglie più basse. Sebbene non escluda altri carburanti non derivati dal petrolio, la voce “carburanti alternativi” è stata inizialmente introdotta per non discriminare i carburanti prodotti da fonti sostenibili e rinnovabili rispetto ai prodotti petroliferi.

Vedi anche: il quesito 036-1/3/16-UE sui combustibili biocarburanti contenenti etanolo (Fonte MinAmb)


Question: Which substances and mixtures qualify as ‘alternative fuels’ in point (e) of entry 34 in Part 2 of Annex 1 to the Seveso-III-Directive which says that alternative fuels need to serve the same purpose as petroleum products and have similar properties as regards to flammability and environmental hazards. What does that mean in practice?

Answer: To qualify as ‘alternative fuel’ a substance must be destined for use as fuel and show similar hazard properties like the petroleum products in (a)-(d) of entry 34. Substances that have a higher flammability or are more hazardous for the environment than the petroleum products in (a)-(d) cannot qualify as alternative fuel. Typically the petroleum products listed in entry 34 are classified as “flammable liquid” and/or as “hazardous to the environment chronic 2”. This also suggests that an alternative fuel must be liquid since gases and solids would have different properties as regards to flammability. The entry includes mixtures based on such alternative fuels with any of the petroleum products in (a)-(d), unless the mixture can still be considered to be a petroleum product.

Fuels that consist of substances named in part 2 of Annex I (e.g. methanol) and mixtures thereof (if remaining within the concentration limits set according to the properties of methanol under the CLP-Regulation5) cannot qualify as alternative fuel because where a substance can qualify for more than one specific named substance entry, the one with the lowest thresholds shall apply.

Although not excluding other non-petroleum fuels, the entry ‘alternative fuels’ was initially introduced to not discriminate fuels from sustainable and renewable sources compared to petroleum products.

Concluded at: SEG-4

See also: the question on bio-fuels containing ethanol in section 7.2.4

Esempio: Solitamente tali additivi sono preparazioni di solventi con sostanze come copolimeri etilene-vinilacetato o miscele di solventi con vari altri componenti idrocarburici classificati come pericolosi per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2, normalmente con una percentuale oltre il 60% di solvente. La preparazione classificata come pericolosa per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2 a causa della quantità di solvente o diesel può essere raggruppata nella voce “prodotti petroliferi”?

Risposta: le tabelle 4.1.1 e 4.1.2 dell’Allegato I del Regolamento CLP stabiliscono i limiti percentuali per le miscele, che indicano se una miscela è “pericolosa per l’ambiente”. La tabella 4.1.2 indica che, se la miscela contiene ≥ 2,5% di (un’)altra/e sostanza e con tossicità cronica 1, la miscela è classificata nella categoria di tossicità cronica 2; lo stesso vale se il contenuto relativo alla categoria di tossicità acuta 2 è ≥ 25%.
Nel caso di una miscela come descritto nel quesito, entrambe le frazioni potrebbero essere classificate come tossicità cronica 2 (o anche tossica acuta 1), quindi in linea di principio l’intera preparazione sarebbe classificata in questo modo.
Tuttavia poiché l’intenzione del legislatore era quella di creare un gruppo speciale di sostanze specificate essendo consapevoli del fatto che questo significa un aumento della soglia, è giustificato applicare il ragionamento anche a questo quesito. Se, dunque, una miscela fosse classificata per il suo contenuto di un prodotto petrolifero, sarebbe considerata un prodotto petrolifero a tutti gli effetti (pertanto non rientrerebbe nella categoria tossicità cronica 1). Solo se la frazione qualificante del prodotto non-petrolifero supera il 25%, l’intera miscela rientra nella categoria E. (Fonte MinAmb)


Question: How shall fuel additives which contain substantial amounts of solvent naphtha, diesel or similar substances be regarded?

Example: Usually such fuel additives are preparations of solvents with substances like ethylene-vinyl acetate copolymer or blends of solvents with various other hydrocarbon components classified Aquatic Chronic 2, with a proportion of normally more than 60 % of solvent. Shall the preparation be classified Aquatic Chronic 2 because of the solvent or diesel amount or can it be grouped into “petroleum products”?

Answer: Tables 4.1.1 and 4.1.2 of Annex I of the CLP-Regulation5 contain percentage thresholds for mixtures, which indicate if a mixture is “dangerous for the environment”. Table 4.1.2 indicates that if the mixture contains ≥ 2,5 % of (an)other Chronic 1 substance(s) the whole mixture is classified Chronic 2; the same applies if the Chronic 2 content is ≥ 25 %. In the case of a mixture as described in the question both fractions could be have a Chronic 2 (or even Chronic 1) phrase., so in principle the whole preparation would need this classification. But as the legislator’s intent was to create a special group of named substances being aware that this means an increased threshold it is justified to apply this reasoning also to the question of concern. If, therefore, a mixture as described would be classified by its content of a petroleum product, it shall be regarded as a petroleum product altogether (thus having no chronic 1phrase). Only if the qualifying fraction of the non-petroleum product exceeds 25 %, the whole mixture shall be grouped into category E.

Concluded at: CCA-15

NdR:
Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 maggio 2003 sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti
Direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio

Contesto: Le miscele etanolo/benzina combustibile (biocarburanti) con un contenuto fino al 5% di etanolo, destinate a essere utilizzate per autotrazione, rientrano già sotto la deroga generale per i prodotti petroliferi e combustibili alternativi.

Risposta: La domanda si riferisce a due diversi gruppi di sostanze:
(1) Miscele di benzina (diesel o altri prodotti petroliferi, laddove “petrolio” si riferisce a una determinata sostanza prodotta dal petrolio greggio) con un contenuto fino al 5% di etanolo. Impostando livelli di soglia alta per la sostanza denominata “prodotti petroliferi e combustibili alternativi”, la direttiva Seveso III concede una deroga generale, perché i sistemi tecnologici e di sicurezza per la benzina e per i prodotti petroliferi sono molto standardizzati e il legislatore ha inteso evitare che le piccole stazioni di servizio siano soggette alla direttiva Seveso III. In linea con le direttive 2003/30/CE e 98/70/CE una miscela di benzina con un contenuto fino a 5% di etanolo, destinata a essere utilizzata per autotrazione, rientra in questa esenzione.
(2) Miscele con più del 5% di etanolo, e specialmente quelle in cui il componente di maggioranza è etanolo (bio-combustibili). In generale, entrambe le categorie devono essere trattate nello stesso modo secondo le loro proprietà. La direttiva Seveso III, facendo riferimento al regolamento CLP (CE) n. 1272/2008, prevede procedure appropriate per determinare i rischi di infiammabilità e la classificazione delle miscele. Tuttavia miscele di etanolo e prodotti petroliferi potrebbero essere considerati come combustibili alternativi se soddisfano i criteri pertinenti e potrebbero beneficiare dell’esenzione generale.
Vedi anche il quesito 039-1/3/16-UE sui combustibili alternativi (Fonte MinAmb)


Question: How shall bio-fuel blends with more than 5 % ethanol be treated?

Background: Ethanol/petrol fuel blends (bio-fuels) with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes fall already under the general exemption for petroleum products and alternative fuels.

Answer: The question refers to two different groups of substances:

  • Mixtures/blends of petrol (or diesel or other petroleum products, where “petroleum” refers to a certain originating substance produced from crude oil) with a content of up to 5% of ethanol:

By setting high threshold levels for the named substance “petroleum products and alternative fuels”, the Seveso-III-Directive grants a general exemption because the technology and safety systems for petrol and petroleum products are very much standardised and the legislator intended to avoid that small petrol stations are covered by the Seveso-III-Directive. In line with Directive 2003/30/EC7 and Directive 98/70/EC8 a mixture or blend of petrol with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes, falls under this exemption.

  • Mixtures/blends with more than 5% of ethanol, and especially those where the component in majority is ethanol (bio-fuels)

In general, blends and other mixtures have to be treated equally according to their properties. The Seveso-III-Directive, referring to the CLP-Regulation (EC) No 1272/20085, provides for appropriate procedures on how to determine flammability hazards and how to classify mixtures. However, blends of ethanol and petroleum products could be considered as alternative fuels if they fulfil the relevant criteria and would then also benefit from the general exemption.

Concluded at: CCA-19

See also: the question on alternative fuels in chapter 7.2.3

Art. 13 D.Lg. 105/15 Notifica [Art. 7 Dir. 2012/18/UE]

Primo invio della notifica

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: : No. In termini generali i prodotti petroliferi della voce 34 elencati nella parte 2 dell’allegato I, sono distillati di petrolio greggio e consistono in una miscela di idrocarburi. Laddove singole sostanze pericolose sono state separate dal greggio, quelle devono essere considerate in funzione delle loro specifiche caratteristiche di pericolosità secondo le rispettive voci elencate nella parte 1 o nella parte 2 dell’allegato I. (Fonte MinAmb)


Question: : Can pentane be considered as petroleum product?

Answer: No. In general terms petroleum products listed in entry 34 of Annex I Part 2 are distillates of crude oil and consist of a mixture of hydrocarbons. Where individual dangerous substances were separated from crude oil, those would have to be considered in accordance with their specific hazards and the respective entries in Annex I Part 1 or part 2.

Risposta: No. La sostanza deve essere classificata sulla base delle sue proprietà intrinseche; il suo utilizzo finale non è rilevante. (Fonte MinAmb)


Question: If the final use of a substance is to be added to automotive petrol in small percentages, does that mean that the substance should be regarded as being assimilated to the category “petroleum products”?

Answer: No. The substance must be classified on the basis of its intrinsic properties; its final use is not relevant.

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: Per qualificarsi come “combustibile alternativo” una sostanza deve essere destinata all’uso come combustibile e possedere caratteristiche di pericolo simili ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) della voce 34. Le sostanze che hanno un punto di infiammabilità più alto o sono più pericolose per l’ambiente rispetto ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) non possono qualificarsi come combustibili alternativi. In genere i prodotti petroliferi della voce 34 sono classificati come “liquido infiammabile” e/o come “pericolosi per l’ambiente categoria di tossicità cronica 2”. Ciò suggerisce anche che un combustibile alternativo deve essere liquido poiché gas e solidi dovrebbero avere proprietà differenti per quanto riguarda l’infiammabilità. Il gruppo comprende miscele di combustibili alternativi con prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d), a meno che le miscele siano considerabili a tutti gli effetti come prodotti petroliferi. I combustibili che sono costituiti da sostanze citate nella parte 2 dell’allegato I (per esempio il metanolo) e loro miscele (sempre restando nei limiti di concentrazione stabiliti in base alle proprietà di metanolo sotto il regolamento CLP 5) non possono essere classificate come alternative perché laddove una sostanza può beneficiare di più di una specifica denominazione, si applica quella con le soglie più basse. Sebbene non escluda altri carburanti non derivati dal petrolio, la voce “carburanti alternativi” è stata inizialmente introdotta per non discriminare i carburanti prodotti da fonti sostenibili e rinnovabili rispetto ai prodotti petroliferi.

Vedi anche: il quesito 036-1/3/16-UE sui combustibili biocarburanti contenenti etanolo (Fonte MinAmb)


Question: Which substances and mixtures qualify as ‘alternative fuels’ in point (e) of entry 34 in Part 2 of Annex 1 to the Seveso-III-Directive which says that alternative fuels need to serve the same purpose as petroleum products and have similar properties as regards to flammability and environmental hazards. What does that mean in practice?

Answer: To qualify as ‘alternative fuel’ a substance must be destined for use as fuel and show similar hazard properties like the petroleum products in (a)-(d) of entry 34. Substances that have a higher flammability or are more hazardous for the environment than the petroleum products in (a)-(d) cannot qualify as alternative fuel. Typically the petroleum products listed in entry 34 are classified as “flammable liquid” and/or as “hazardous to the environment chronic 2”. This also suggests that an alternative fuel must be liquid since gases and solids would have different properties as regards to flammability. The entry includes mixtures based on such alternative fuels with any of the petroleum products in (a)-(d), unless the mixture can still be considered to be a petroleum product.

Fuels that consist of substances named in part 2 of Annex I (e.g. methanol) and mixtures thereof (if remaining within the concentration limits set according to the properties of methanol under the CLP-Regulation5) cannot qualify as alternative fuel because where a substance can qualify for more than one specific named substance entry, the one with the lowest thresholds shall apply.

Although not excluding other non-petroleum fuels, the entry ‘alternative fuels’ was initially introduced to not discriminate fuels from sustainable and renewable sources compared to petroleum products.

Concluded at: SEG-4

See also: the question on bio-fuels containing ethanol in section 7.2.4

Esempio: Solitamente tali additivi sono preparazioni di solventi con sostanze come copolimeri etilene-vinilacetato o miscele di solventi con vari altri componenti idrocarburici classificati come pericolosi per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2, normalmente con una percentuale oltre il 60% di solvente. La preparazione classificata come pericolosa per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2 a causa della quantità di solvente o diesel può essere raggruppata nella voce “prodotti petroliferi”?

Risposta: le tabelle 4.1.1 e 4.1.2 dell’Allegato I del Regolamento CLP stabiliscono i limiti percentuali per le miscele, che indicano se una miscela è “pericolosa per l’ambiente”. La tabella 4.1.2 indica che, se la miscela contiene ≥ 2,5% di (un’)altra/e sostanza e con tossicità cronica 1, la miscela è classificata nella categoria di tossicità cronica 2; lo stesso vale se il contenuto relativo alla categoria di tossicità acuta 2 è ≥ 25%.
Nel caso di una miscela come descritto nel quesito, entrambe le frazioni potrebbero essere classificate come tossicità cronica 2 (o anche tossica acuta 1), quindi in linea di principio l’intera preparazione sarebbe classificata in questo modo.
Tuttavia poiché l’intenzione del legislatore era quella di creare un gruppo speciale di sostanze specificate essendo consapevoli del fatto che questo significa un aumento della soglia, è giustificato applicare il ragionamento anche a questo quesito. Se, dunque, una miscela fosse classificata per il suo contenuto di un prodotto petrolifero, sarebbe considerata un prodotto petrolifero a tutti gli effetti (pertanto non rientrerebbe nella categoria tossicità cronica 1). Solo se la frazione qualificante del prodotto non-petrolifero supera il 25%, l’intera miscela rientra nella categoria E. (Fonte MinAmb)


Question: How shall fuel additives which contain substantial amounts of solvent naphtha, diesel or similar substances be regarded?

Example: Usually such fuel additives are preparations of solvents with substances like ethylene-vinyl acetate copolymer or blends of solvents with various other hydrocarbon components classified Aquatic Chronic 2, with a proportion of normally more than 60 % of solvent. Shall the preparation be classified Aquatic Chronic 2 because of the solvent or diesel amount or can it be grouped into “petroleum products”?

Answer: Tables 4.1.1 and 4.1.2 of Annex I of the CLP-Regulation5 contain percentage thresholds for mixtures, which indicate if a mixture is “dangerous for the environment”. Table 4.1.2 indicates that if the mixture contains ≥ 2,5 % of (an)other Chronic 1 substance(s) the whole mixture is classified Chronic 2; the same applies if the Chronic 2 content is ≥ 25 %. In the case of a mixture as described in the question both fractions could be have a Chronic 2 (or even Chronic 1) phrase., so in principle the whole preparation would need this classification. But as the legislator’s intent was to create a special group of named substances being aware that this means an increased threshold it is justified to apply this reasoning also to the question of concern. If, therefore, a mixture as described would be classified by its content of a petroleum product, it shall be regarded as a petroleum product altogether (thus having no chronic 1phrase). Only if the qualifying fraction of the non-petroleum product exceeds 25 %, the whole mixture shall be grouped into category E.

Concluded at: CCA-15

NdR:
Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 maggio 2003 sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti
Direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio

Contesto: Le miscele etanolo/benzina combustibile (biocarburanti) con un contenuto fino al 5% di etanolo, destinate a essere utilizzate per autotrazione, rientrano già sotto la deroga generale per i prodotti petroliferi e combustibili alternativi.

Risposta: La domanda si riferisce a due diversi gruppi di sostanze:
(1) Miscele di benzina (diesel o altri prodotti petroliferi, laddove “petrolio” si riferisce a una determinata sostanza prodotta dal petrolio greggio) con un contenuto fino al 5% di etanolo. Impostando livelli di soglia alta per la sostanza denominata “prodotti petroliferi e combustibili alternativi”, la direttiva Seveso III concede una deroga generale, perché i sistemi tecnologici e di sicurezza per la benzina e per i prodotti petroliferi sono molto standardizzati e il legislatore ha inteso evitare che le piccole stazioni di servizio siano soggette alla direttiva Seveso III. In linea con le direttive 2003/30/CE e 98/70/CE una miscela di benzina con un contenuto fino a 5% di etanolo, destinata a essere utilizzata per autotrazione, rientra in questa esenzione.
(2) Miscele con più del 5% di etanolo, e specialmente quelle in cui il componente di maggioranza è etanolo (bio-combustibili). In generale, entrambe le categorie devono essere trattate nello stesso modo secondo le loro proprietà. La direttiva Seveso III, facendo riferimento al regolamento CLP (CE) n. 1272/2008, prevede procedure appropriate per determinare i rischi di infiammabilità e la classificazione delle miscele. Tuttavia miscele di etanolo e prodotti petroliferi potrebbero essere considerati come combustibili alternativi se soddisfano i criteri pertinenti e potrebbero beneficiare dell’esenzione generale.
Vedi anche il quesito 039-1/3/16-UE sui combustibili alternativi (Fonte MinAmb)


Question: How shall bio-fuel blends with more than 5 % ethanol be treated?

Background: Ethanol/petrol fuel blends (bio-fuels) with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes fall already under the general exemption for petroleum products and alternative fuels.

Answer: The question refers to two different groups of substances:

  • Mixtures/blends of petrol (or diesel or other petroleum products, where “petroleum” refers to a certain originating substance produced from crude oil) with a content of up to 5% of ethanol:

By setting high threshold levels for the named substance “petroleum products and alternative fuels”, the Seveso-III-Directive grants a general exemption because the technology and safety systems for petrol and petroleum products are very much standardised and the legislator intended to avoid that small petrol stations are covered by the Seveso-III-Directive. In line with Directive 2003/30/EC7 and Directive 98/70/EC8 a mixture or blend of petrol with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes, falls under this exemption.

  • Mixtures/blends with more than 5% of ethanol, and especially those where the component in majority is ethanol (bio-fuels)

In general, blends and other mixtures have to be treated equally according to their properties. The Seveso-III-Directive, referring to the CLP-Regulation (EC) No 1272/20085, provides for appropriate procedures on how to determine flammability hazards and how to classify mixtures. However, blends of ethanol and petroleum products could be considered as alternative fuels if they fulfil the relevant criteria and would then also benefit from the general exemption.

Concluded at: CCA-19

See also: the question on alternative fuels in chapter 7.2.3

Art. 17 D.Lg. 105/15 Valutazione del Rapporto di Sicurezza [Art. 10 Dir. 2012/18/UE]

Generalità

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: : No. In termini generali i prodotti petroliferi della voce 34 elencati nella parte 2 dell’allegato I, sono distillati di petrolio greggio e consistono in una miscela di idrocarburi. Laddove singole sostanze pericolose sono state separate dal greggio, quelle devono essere considerate in funzione delle loro specifiche caratteristiche di pericolosità secondo le rispettive voci elencate nella parte 1 o nella parte 2 dell’allegato I. (Fonte MinAmb)


Question: : Can pentane be considered as petroleum product?

Answer: No. In general terms petroleum products listed in entry 34 of Annex I Part 2 are distillates of crude oil and consist of a mixture of hydrocarbons. Where individual dangerous substances were separated from crude oil, those would have to be considered in accordance with their specific hazards and the respective entries in Annex I Part 1 or part 2.

Risposta: No. La sostanza deve essere classificata sulla base delle sue proprietà intrinseche; il suo utilizzo finale non è rilevante. (Fonte MinAmb)


Question: If the final use of a substance is to be added to automotive petrol in small percentages, does that mean that the substance should be regarded as being assimilated to the category “petroleum products”?

Answer: No. The substance must be classified on the basis of its intrinsic properties; its final use is not relevant.

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: Per qualificarsi come “combustibile alternativo” una sostanza deve essere destinata all’uso come combustibile e possedere caratteristiche di pericolo simili ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) della voce 34. Le sostanze che hanno un punto di infiammabilità più alto o sono più pericolose per l’ambiente rispetto ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) non possono qualificarsi come combustibili alternativi. In genere i prodotti petroliferi della voce 34 sono classificati come “liquido infiammabile” e/o come “pericolosi per l’ambiente categoria di tossicità cronica 2”. Ciò suggerisce anche che un combustibile alternativo deve essere liquido poiché gas e solidi dovrebbero avere proprietà differenti per quanto riguarda l’infiammabilità. Il gruppo comprende miscele di combustibili alternativi con prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d), a meno che le miscele siano considerabili a tutti gli effetti come prodotti petroliferi. I combustibili che sono costituiti da sostanze citate nella parte 2 dell’allegato I (per esempio il metanolo) e loro miscele (sempre restando nei limiti di concentrazione stabiliti in base alle proprietà di metanolo sotto il regolamento CLP 5) non possono essere classificate come alternative perché laddove una sostanza può beneficiare di più di una specifica denominazione, si applica quella con le soglie più basse. Sebbene non escluda altri carburanti non derivati dal petrolio, la voce “carburanti alternativi” è stata inizialmente introdotta per non discriminare i carburanti prodotti da fonti sostenibili e rinnovabili rispetto ai prodotti petroliferi.

Vedi anche: il quesito 036-1/3/16-UE sui combustibili biocarburanti contenenti etanolo (Fonte MinAmb)


Question: Which substances and mixtures qualify as ‘alternative fuels’ in point (e) of entry 34 in Part 2 of Annex 1 to the Seveso-III-Directive which says that alternative fuels need to serve the same purpose as petroleum products and have similar properties as regards to flammability and environmental hazards. What does that mean in practice?

Answer: To qualify as ‘alternative fuel’ a substance must be destined for use as fuel and show similar hazard properties like the petroleum products in (a)-(d) of entry 34. Substances that have a higher flammability or are more hazardous for the environment than the petroleum products in (a)-(d) cannot qualify as alternative fuel. Typically the petroleum products listed in entry 34 are classified as “flammable liquid” and/or as “hazardous to the environment chronic 2”. This also suggests that an alternative fuel must be liquid since gases and solids would have different properties as regards to flammability. The entry includes mixtures based on such alternative fuels with any of the petroleum products in (a)-(d), unless the mixture can still be considered to be a petroleum product.

Fuels that consist of substances named in part 2 of Annex I (e.g. methanol) and mixtures thereof (if remaining within the concentration limits set according to the properties of methanol under the CLP-Regulation5) cannot qualify as alternative fuel because where a substance can qualify for more than one specific named substance entry, the one with the lowest thresholds shall apply.

Although not excluding other non-petroleum fuels, the entry ‘alternative fuels’ was initially introduced to not discriminate fuels from sustainable and renewable sources compared to petroleum products.

Concluded at: SEG-4

See also: the question on bio-fuels containing ethanol in section 7.2.4

Esempio: Solitamente tali additivi sono preparazioni di solventi con sostanze come copolimeri etilene-vinilacetato o miscele di solventi con vari altri componenti idrocarburici classificati come pericolosi per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2, normalmente con una percentuale oltre il 60% di solvente. La preparazione classificata come pericolosa per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2 a causa della quantità di solvente o diesel può essere raggruppata nella voce “prodotti petroliferi”?

Risposta: le tabelle 4.1.1 e 4.1.2 dell’Allegato I del Regolamento CLP stabiliscono i limiti percentuali per le miscele, che indicano se una miscela è “pericolosa per l’ambiente”. La tabella 4.1.2 indica che, se la miscela contiene ≥ 2,5% di (un’)altra/e sostanza e con tossicità cronica 1, la miscela è classificata nella categoria di tossicità cronica 2; lo stesso vale se il contenuto relativo alla categoria di tossicità acuta 2 è ≥ 25%.
Nel caso di una miscela come descritto nel quesito, entrambe le frazioni potrebbero essere classificate come tossicità cronica 2 (o anche tossica acuta 1), quindi in linea di principio l’intera preparazione sarebbe classificata in questo modo.
Tuttavia poiché l’intenzione del legislatore era quella di creare un gruppo speciale di sostanze specificate essendo consapevoli del fatto che questo significa un aumento della soglia, è giustificato applicare il ragionamento anche a questo quesito. Se, dunque, una miscela fosse classificata per il suo contenuto di un prodotto petrolifero, sarebbe considerata un prodotto petrolifero a tutti gli effetti (pertanto non rientrerebbe nella categoria tossicità cronica 1). Solo se la frazione qualificante del prodotto non-petrolifero supera il 25%, l’intera miscela rientra nella categoria E. (Fonte MinAmb)


Question: How shall fuel additives which contain substantial amounts of solvent naphtha, diesel or similar substances be regarded?

Example: Usually such fuel additives are preparations of solvents with substances like ethylene-vinyl acetate copolymer or blends of solvents with various other hydrocarbon components classified Aquatic Chronic 2, with a proportion of normally more than 60 % of solvent. Shall the preparation be classified Aquatic Chronic 2 because of the solvent or diesel amount or can it be grouped into “petroleum products”?

Answer: Tables 4.1.1 and 4.1.2 of Annex I of the CLP-Regulation5 contain percentage thresholds for mixtures, which indicate if a mixture is “dangerous for the environment”. Table 4.1.2 indicates that if the mixture contains ≥ 2,5 % of (an)other Chronic 1 substance(s) the whole mixture is classified Chronic 2; the same applies if the Chronic 2 content is ≥ 25 %. In the case of a mixture as described in the question both fractions could be have a Chronic 2 (or even Chronic 1) phrase., so in principle the whole preparation would need this classification. But as the legislator’s intent was to create a special group of named substances being aware that this means an increased threshold it is justified to apply this reasoning also to the question of concern. If, therefore, a mixture as described would be classified by its content of a petroleum product, it shall be regarded as a petroleum product altogether (thus having no chronic 1phrase). Only if the qualifying fraction of the non-petroleum product exceeds 25 %, the whole mixture shall be grouped into category E.

Concluded at: CCA-15

NdR:
Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 maggio 2003 sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti
Direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio

Contesto: Le miscele etanolo/benzina combustibile (biocarburanti) con un contenuto fino al 5% di etanolo, destinate a essere utilizzate per autotrazione, rientrano già sotto la deroga generale per i prodotti petroliferi e combustibili alternativi.

Risposta: La domanda si riferisce a due diversi gruppi di sostanze:
(1) Miscele di benzina (diesel o altri prodotti petroliferi, laddove “petrolio” si riferisce a una determinata sostanza prodotta dal petrolio greggio) con un contenuto fino al 5% di etanolo. Impostando livelli di soglia alta per la sostanza denominata “prodotti petroliferi e combustibili alternativi”, la direttiva Seveso III concede una deroga generale, perché i sistemi tecnologici e di sicurezza per la benzina e per i prodotti petroliferi sono molto standardizzati e il legislatore ha inteso evitare che le piccole stazioni di servizio siano soggette alla direttiva Seveso III. In linea con le direttive 2003/30/CE e 98/70/CE una miscela di benzina con un contenuto fino a 5% di etanolo, destinata a essere utilizzata per autotrazione, rientra in questa esenzione.
(2) Miscele con più del 5% di etanolo, e specialmente quelle in cui il componente di maggioranza è etanolo (bio-combustibili). In generale, entrambe le categorie devono essere trattate nello stesso modo secondo le loro proprietà. La direttiva Seveso III, facendo riferimento al regolamento CLP (CE) n. 1272/2008, prevede procedure appropriate per determinare i rischi di infiammabilità e la classificazione delle miscele. Tuttavia miscele di etanolo e prodotti petroliferi potrebbero essere considerati come combustibili alternativi se soddisfano i criteri pertinenti e potrebbero beneficiare dell’esenzione generale.
Vedi anche il quesito 039-1/3/16-UE sui combustibili alternativi (Fonte MinAmb)


Question: How shall bio-fuel blends with more than 5 % ethanol be treated?

Background: Ethanol/petrol fuel blends (bio-fuels) with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes fall already under the general exemption for petroleum products and alternative fuels.

Answer: The question refers to two different groups of substances:

  • Mixtures/blends of petrol (or diesel or other petroleum products, where “petroleum” refers to a certain originating substance produced from crude oil) with a content of up to 5% of ethanol:

By setting high threshold levels for the named substance “petroleum products and alternative fuels”, the Seveso-III-Directive grants a general exemption because the technology and safety systems for petrol and petroleum products are very much standardised and the legislator intended to avoid that small petrol stations are covered by the Seveso-III-Directive. In line with Directive 2003/30/EC7 and Directive 98/70/EC8 a mixture or blend of petrol with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes, falls under this exemption.

  • Mixtures/blends with more than 5% of ethanol, and especially those where the component in majority is ethanol (bio-fuels)

In general, blends and other mixtures have to be treated equally according to their properties. The Seveso-III-Directive, referring to the CLP-Regulation (EC) No 1272/20085, provides for appropriate procedures on how to determine flammability hazards and how to classify mixtures. However, blends of ethanol and petroleum products could be considered as alternative fuels if they fulfil the relevant criteria and would then also benefit from the general exemption.

Concluded at: CCA-19

See also: the question on alternative fuels in chapter 7.2.3

Art. 19 D.Lg. 105/15 Effetto Domino [Art. 9 Dir. 2012/18/UE]

Generalità

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: : No. In termini generali i prodotti petroliferi della voce 34 elencati nella parte 2 dell’allegato I, sono distillati di petrolio greggio e consistono in una miscela di idrocarburi. Laddove singole sostanze pericolose sono state separate dal greggio, quelle devono essere considerate in funzione delle loro specifiche caratteristiche di pericolosità secondo le rispettive voci elencate nella parte 1 o nella parte 2 dell’allegato I. (Fonte MinAmb)


Question: : Can pentane be considered as petroleum product?

Answer: No. In general terms petroleum products listed in entry 34 of Annex I Part 2 are distillates of crude oil and consist of a mixture of hydrocarbons. Where individual dangerous substances were separated from crude oil, those would have to be considered in accordance with their specific hazards and the respective entries in Annex I Part 1 or part 2.

Risposta: No. La sostanza deve essere classificata sulla base delle sue proprietà intrinseche; il suo utilizzo finale non è rilevante. (Fonte MinAmb)


Question: If the final use of a substance is to be added to automotive petrol in small percentages, does that mean that the substance should be regarded as being assimilated to the category “petroleum products”?

Answer: No. The substance must be classified on the basis of its intrinsic properties; its final use is not relevant.

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: Per qualificarsi come “combustibile alternativo” una sostanza deve essere destinata all’uso come combustibile e possedere caratteristiche di pericolo simili ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) della voce 34. Le sostanze che hanno un punto di infiammabilità più alto o sono più pericolose per l’ambiente rispetto ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) non possono qualificarsi come combustibili alternativi. In genere i prodotti petroliferi della voce 34 sono classificati come “liquido infiammabile” e/o come “pericolosi per l’ambiente categoria di tossicità cronica 2”. Ciò suggerisce anche che un combustibile alternativo deve essere liquido poiché gas e solidi dovrebbero avere proprietà differenti per quanto riguarda l’infiammabilità. Il gruppo comprende miscele di combustibili alternativi con prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d), a meno che le miscele siano considerabili a tutti gli effetti come prodotti petroliferi. I combustibili che sono costituiti da sostanze citate nella parte 2 dell’allegato I (per esempio il metanolo) e loro miscele (sempre restando nei limiti di concentrazione stabiliti in base alle proprietà di metanolo sotto il regolamento CLP 5) non possono essere classificate come alternative perché laddove una sostanza può beneficiare di più di una specifica denominazione, si applica quella con le soglie più basse. Sebbene non escluda altri carburanti non derivati dal petrolio, la voce “carburanti alternativi” è stata inizialmente introdotta per non discriminare i carburanti prodotti da fonti sostenibili e rinnovabili rispetto ai prodotti petroliferi.

Vedi anche: il quesito 036-1/3/16-UE sui combustibili biocarburanti contenenti etanolo (Fonte MinAmb)


Question: Which substances and mixtures qualify as ‘alternative fuels’ in point (e) of entry 34 in Part 2 of Annex 1 to the Seveso-III-Directive which says that alternative fuels need to serve the same purpose as petroleum products and have similar properties as regards to flammability and environmental hazards. What does that mean in practice?

Answer: To qualify as ‘alternative fuel’ a substance must be destined for use as fuel and show similar hazard properties like the petroleum products in (a)-(d) of entry 34. Substances that have a higher flammability or are more hazardous for the environment than the petroleum products in (a)-(d) cannot qualify as alternative fuel. Typically the petroleum products listed in entry 34 are classified as “flammable liquid” and/or as “hazardous to the environment chronic 2”. This also suggests that an alternative fuel must be liquid since gases and solids would have different properties as regards to flammability. The entry includes mixtures based on such alternative fuels with any of the petroleum products in (a)-(d), unless the mixture can still be considered to be a petroleum product.

Fuels that consist of substances named in part 2 of Annex I (e.g. methanol) and mixtures thereof (if remaining within the concentration limits set according to the properties of methanol under the CLP-Regulation5) cannot qualify as alternative fuel because where a substance can qualify for more than one specific named substance entry, the one with the lowest thresholds shall apply.

Although not excluding other non-petroleum fuels, the entry ‘alternative fuels’ was initially introduced to not discriminate fuels from sustainable and renewable sources compared to petroleum products.

Concluded at: SEG-4

See also: the question on bio-fuels containing ethanol in section 7.2.4

Esempio: Solitamente tali additivi sono preparazioni di solventi con sostanze come copolimeri etilene-vinilacetato o miscele di solventi con vari altri componenti idrocarburici classificati come pericolosi per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2, normalmente con una percentuale oltre il 60% di solvente. La preparazione classificata come pericolosa per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2 a causa della quantità di solvente o diesel può essere raggruppata nella voce “prodotti petroliferi”?

Risposta: le tabelle 4.1.1 e 4.1.2 dell’Allegato I del Regolamento CLP stabiliscono i limiti percentuali per le miscele, che indicano se una miscela è “pericolosa per l’ambiente”. La tabella 4.1.2 indica che, se la miscela contiene ≥ 2,5% di (un’)altra/e sostanza e con tossicità cronica 1, la miscela è classificata nella categoria di tossicità cronica 2; lo stesso vale se il contenuto relativo alla categoria di tossicità acuta 2 è ≥ 25%.
Nel caso di una miscela come descritto nel quesito, entrambe le frazioni potrebbero essere classificate come tossicità cronica 2 (o anche tossica acuta 1), quindi in linea di principio l’intera preparazione sarebbe classificata in questo modo.
Tuttavia poiché l’intenzione del legislatore era quella di creare un gruppo speciale di sostanze specificate essendo consapevoli del fatto che questo significa un aumento della soglia, è giustificato applicare il ragionamento anche a questo quesito. Se, dunque, una miscela fosse classificata per il suo contenuto di un prodotto petrolifero, sarebbe considerata un prodotto petrolifero a tutti gli effetti (pertanto non rientrerebbe nella categoria tossicità cronica 1). Solo se la frazione qualificante del prodotto non-petrolifero supera il 25%, l’intera miscela rientra nella categoria E. (Fonte MinAmb)


Question: How shall fuel additives which contain substantial amounts of solvent naphtha, diesel or similar substances be regarded?

Example: Usually such fuel additives are preparations of solvents with substances like ethylene-vinyl acetate copolymer or blends of solvents with various other hydrocarbon components classified Aquatic Chronic 2, with a proportion of normally more than 60 % of solvent. Shall the preparation be classified Aquatic Chronic 2 because of the solvent or diesel amount or can it be grouped into “petroleum products”?

Answer: Tables 4.1.1 and 4.1.2 of Annex I of the CLP-Regulation5 contain percentage thresholds for mixtures, which indicate if a mixture is “dangerous for the environment”. Table 4.1.2 indicates that if the mixture contains ≥ 2,5 % of (an)other Chronic 1 substance(s) the whole mixture is classified Chronic 2; the same applies if the Chronic 2 content is ≥ 25 %. In the case of a mixture as described in the question both fractions could be have a Chronic 2 (or even Chronic 1) phrase., so in principle the whole preparation would need this classification. But as the legislator’s intent was to create a special group of named substances being aware that this means an increased threshold it is justified to apply this reasoning also to the question of concern. If, therefore, a mixture as described would be classified by its content of a petroleum product, it shall be regarded as a petroleum product altogether (thus having no chronic 1phrase). Only if the qualifying fraction of the non-petroleum product exceeds 25 %, the whole mixture shall be grouped into category E.

Concluded at: CCA-15

NdR:
Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 maggio 2003 sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti
Direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio

Contesto: Le miscele etanolo/benzina combustibile (biocarburanti) con un contenuto fino al 5% di etanolo, destinate a essere utilizzate per autotrazione, rientrano già sotto la deroga generale per i prodotti petroliferi e combustibili alternativi.

Risposta: La domanda si riferisce a due diversi gruppi di sostanze:
(1) Miscele di benzina (diesel o altri prodotti petroliferi, laddove “petrolio” si riferisce a una determinata sostanza prodotta dal petrolio greggio) con un contenuto fino al 5% di etanolo. Impostando livelli di soglia alta per la sostanza denominata “prodotti petroliferi e combustibili alternativi”, la direttiva Seveso III concede una deroga generale, perché i sistemi tecnologici e di sicurezza per la benzina e per i prodotti petroliferi sono molto standardizzati e il legislatore ha inteso evitare che le piccole stazioni di servizio siano soggette alla direttiva Seveso III. In linea con le direttive 2003/30/CE e 98/70/CE una miscela di benzina con un contenuto fino a 5% di etanolo, destinata a essere utilizzata per autotrazione, rientra in questa esenzione.
(2) Miscele con più del 5% di etanolo, e specialmente quelle in cui il componente di maggioranza è etanolo (bio-combustibili). In generale, entrambe le categorie devono essere trattate nello stesso modo secondo le loro proprietà. La direttiva Seveso III, facendo riferimento al regolamento CLP (CE) n. 1272/2008, prevede procedure appropriate per determinare i rischi di infiammabilità e la classificazione delle miscele. Tuttavia miscele di etanolo e prodotti petroliferi potrebbero essere considerati come combustibili alternativi se soddisfano i criteri pertinenti e potrebbero beneficiare dell’esenzione generale.
Vedi anche il quesito 039-1/3/16-UE sui combustibili alternativi (Fonte MinAmb)


Question: How shall bio-fuel blends with more than 5 % ethanol be treated?

Background: Ethanol/petrol fuel blends (bio-fuels) with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes fall already under the general exemption for petroleum products and alternative fuels.

Answer: The question refers to two different groups of substances:

  • Mixtures/blends of petrol (or diesel or other petroleum products, where “petroleum” refers to a certain originating substance produced from crude oil) with a content of up to 5% of ethanol:

By setting high threshold levels for the named substance “petroleum products and alternative fuels”, the Seveso-III-Directive grants a general exemption because the technology and safety systems for petrol and petroleum products are very much standardised and the legislator intended to avoid that small petrol stations are covered by the Seveso-III-Directive. In line with Directive 2003/30/EC7 and Directive 98/70/EC8 a mixture or blend of petrol with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes, falls under this exemption.

  • Mixtures/blends with more than 5% of ethanol, and especially those where the component in majority is ethanol (bio-fuels)

In general, blends and other mixtures have to be treated equally according to their properties. The Seveso-III-Directive, referring to the CLP-Regulation (EC) No 1272/20085, provides for appropriate procedures on how to determine flammability hazards and how to classify mixtures. However, blends of ethanol and petroleum products could be considered as alternative fuels if they fulfil the relevant criteria and would then also benefit from the general exemption.

Concluded at: CCA-19

See also: the question on alternative fuels in chapter 7.2.3

Flash-fire

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: : No. In termini generali i prodotti petroliferi della voce 34 elencati nella parte 2 dell’allegato I, sono distillati di petrolio greggio e consistono in una miscela di idrocarburi. Laddove singole sostanze pericolose sono state separate dal greggio, quelle devono essere considerate in funzione delle loro specifiche caratteristiche di pericolosità secondo le rispettive voci elencate nella parte 1 o nella parte 2 dell’allegato I. (Fonte MinAmb)


Question: : Can pentane be considered as petroleum product?

Answer: No. In general terms petroleum products listed in entry 34 of Annex I Part 2 are distillates of crude oil and consist of a mixture of hydrocarbons. Where individual dangerous substances were separated from crude oil, those would have to be considered in accordance with their specific hazards and the respective entries in Annex I Part 1 or part 2.

Risposta: No. La sostanza deve essere classificata sulla base delle sue proprietà intrinseche; il suo utilizzo finale non è rilevante. (Fonte MinAmb)


Question: If the final use of a substance is to be added to automotive petrol in small percentages, does that mean that the substance should be regarded as being assimilated to the category “petroleum products”?

Answer: No. The substance must be classified on the basis of its intrinsic properties; its final use is not relevant.

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: Per qualificarsi come “combustibile alternativo” una sostanza deve essere destinata all’uso come combustibile e possedere caratteristiche di pericolo simili ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) della voce 34. Le sostanze che hanno un punto di infiammabilità più alto o sono più pericolose per l’ambiente rispetto ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) non possono qualificarsi come combustibili alternativi. In genere i prodotti petroliferi della voce 34 sono classificati come “liquido infiammabile” e/o come “pericolosi per l’ambiente categoria di tossicità cronica 2”. Ciò suggerisce anche che un combustibile alternativo deve essere liquido poiché gas e solidi dovrebbero avere proprietà differenti per quanto riguarda l’infiammabilità. Il gruppo comprende miscele di combustibili alternativi con prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d), a meno che le miscele siano considerabili a tutti gli effetti come prodotti petroliferi. I combustibili che sono costituiti da sostanze citate nella parte 2 dell’allegato I (per esempio il metanolo) e loro miscele (sempre restando nei limiti di concentrazione stabiliti in base alle proprietà di metanolo sotto il regolamento CLP 5) non possono essere classificate come alternative perché laddove una sostanza può beneficiare di più di una specifica denominazione, si applica quella con le soglie più basse. Sebbene non escluda altri carburanti non derivati dal petrolio, la voce “carburanti alternativi” è stata inizialmente introdotta per non discriminare i carburanti prodotti da fonti sostenibili e rinnovabili rispetto ai prodotti petroliferi.

Vedi anche: il quesito 036-1/3/16-UE sui combustibili biocarburanti contenenti etanolo (Fonte MinAmb)


Question: Which substances and mixtures qualify as ‘alternative fuels’ in point (e) of entry 34 in Part 2 of Annex 1 to the Seveso-III-Directive which says that alternative fuels need to serve the same purpose as petroleum products and have similar properties as regards to flammability and environmental hazards. What does that mean in practice?

Answer: To qualify as ‘alternative fuel’ a substance must be destined for use as fuel and show similar hazard properties like the petroleum products in (a)-(d) of entry 34. Substances that have a higher flammability or are more hazardous for the environment than the petroleum products in (a)-(d) cannot qualify as alternative fuel. Typically the petroleum products listed in entry 34 are classified as “flammable liquid” and/or as “hazardous to the environment chronic 2”. This also suggests that an alternative fuel must be liquid since gases and solids would have different properties as regards to flammability. The entry includes mixtures based on such alternative fuels with any of the petroleum products in (a)-(d), unless the mixture can still be considered to be a petroleum product.

Fuels that consist of substances named in part 2 of Annex I (e.g. methanol) and mixtures thereof (if remaining within the concentration limits set according to the properties of methanol under the CLP-Regulation5) cannot qualify as alternative fuel because where a substance can qualify for more than one specific named substance entry, the one with the lowest thresholds shall apply.

Although not excluding other non-petroleum fuels, the entry ‘alternative fuels’ was initially introduced to not discriminate fuels from sustainable and renewable sources compared to petroleum products.

Concluded at: SEG-4

See also: the question on bio-fuels containing ethanol in section 7.2.4

Esempio: Solitamente tali additivi sono preparazioni di solventi con sostanze come copolimeri etilene-vinilacetato o miscele di solventi con vari altri componenti idrocarburici classificati come pericolosi per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2, normalmente con una percentuale oltre il 60% di solvente. La preparazione classificata come pericolosa per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2 a causa della quantità di solvente o diesel può essere raggruppata nella voce “prodotti petroliferi”?

Risposta: le tabelle 4.1.1 e 4.1.2 dell’Allegato I del Regolamento CLP stabiliscono i limiti percentuali per le miscele, che indicano se una miscela è “pericolosa per l’ambiente”. La tabella 4.1.2 indica che, se la miscela contiene ≥ 2,5% di (un’)altra/e sostanza e con tossicità cronica 1, la miscela è classificata nella categoria di tossicità cronica 2; lo stesso vale se il contenuto relativo alla categoria di tossicità acuta 2 è ≥ 25%.
Nel caso di una miscela come descritto nel quesito, entrambe le frazioni potrebbero essere classificate come tossicità cronica 2 (o anche tossica acuta 1), quindi in linea di principio l’intera preparazione sarebbe classificata in questo modo.
Tuttavia poiché l’intenzione del legislatore era quella di creare un gruppo speciale di sostanze specificate essendo consapevoli del fatto che questo significa un aumento della soglia, è giustificato applicare il ragionamento anche a questo quesito. Se, dunque, una miscela fosse classificata per il suo contenuto di un prodotto petrolifero, sarebbe considerata un prodotto petrolifero a tutti gli effetti (pertanto non rientrerebbe nella categoria tossicità cronica 1). Solo se la frazione qualificante del prodotto non-petrolifero supera il 25%, l’intera miscela rientra nella categoria E. (Fonte MinAmb)


Question: How shall fuel additives which contain substantial amounts of solvent naphtha, diesel or similar substances be regarded?

Example: Usually such fuel additives are preparations of solvents with substances like ethylene-vinyl acetate copolymer or blends of solvents with various other hydrocarbon components classified Aquatic Chronic 2, with a proportion of normally more than 60 % of solvent. Shall the preparation be classified Aquatic Chronic 2 because of the solvent or diesel amount or can it be grouped into “petroleum products”?

Answer: Tables 4.1.1 and 4.1.2 of Annex I of the CLP-Regulation5 contain percentage thresholds for mixtures, which indicate if a mixture is “dangerous for the environment”. Table 4.1.2 indicates that if the mixture contains ≥ 2,5 % of (an)other Chronic 1 substance(s) the whole mixture is classified Chronic 2; the same applies if the Chronic 2 content is ≥ 25 %. In the case of a mixture as described in the question both fractions could be have a Chronic 2 (or even Chronic 1) phrase., so in principle the whole preparation would need this classification. But as the legislator’s intent was to create a special group of named substances being aware that this means an increased threshold it is justified to apply this reasoning also to the question of concern. If, therefore, a mixture as described would be classified by its content of a petroleum product, it shall be regarded as a petroleum product altogether (thus having no chronic 1phrase). Only if the qualifying fraction of the non-petroleum product exceeds 25 %, the whole mixture shall be grouped into category E.

Concluded at: CCA-15

NdR:
Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 maggio 2003 sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti
Direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio

Contesto: Le miscele etanolo/benzina combustibile (biocarburanti) con un contenuto fino al 5% di etanolo, destinate a essere utilizzate per autotrazione, rientrano già sotto la deroga generale per i prodotti petroliferi e combustibili alternativi.

Risposta: La domanda si riferisce a due diversi gruppi di sostanze:
(1) Miscele di benzina (diesel o altri prodotti petroliferi, laddove “petrolio” si riferisce a una determinata sostanza prodotta dal petrolio greggio) con un contenuto fino al 5% di etanolo. Impostando livelli di soglia alta per la sostanza denominata “prodotti petroliferi e combustibili alternativi”, la direttiva Seveso III concede una deroga generale, perché i sistemi tecnologici e di sicurezza per la benzina e per i prodotti petroliferi sono molto standardizzati e il legislatore ha inteso evitare che le piccole stazioni di servizio siano soggette alla direttiva Seveso III. In linea con le direttive 2003/30/CE e 98/70/CE una miscela di benzina con un contenuto fino a 5% di etanolo, destinata a essere utilizzata per autotrazione, rientra in questa esenzione.
(2) Miscele con più del 5% di etanolo, e specialmente quelle in cui il componente di maggioranza è etanolo (bio-combustibili). In generale, entrambe le categorie devono essere trattate nello stesso modo secondo le loro proprietà. La direttiva Seveso III, facendo riferimento al regolamento CLP (CE) n. 1272/2008, prevede procedure appropriate per determinare i rischi di infiammabilità e la classificazione delle miscele. Tuttavia miscele di etanolo e prodotti petroliferi potrebbero essere considerati come combustibili alternativi se soddisfano i criteri pertinenti e potrebbero beneficiare dell’esenzione generale.
Vedi anche il quesito 039-1/3/16-UE sui combustibili alternativi (Fonte MinAmb)


Question: How shall bio-fuel blends with more than 5 % ethanol be treated?

Background: Ethanol/petrol fuel blends (bio-fuels) with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes fall already under the general exemption for petroleum products and alternative fuels.

Answer: The question refers to two different groups of substances:

  • Mixtures/blends of petrol (or diesel or other petroleum products, where “petroleum” refers to a certain originating substance produced from crude oil) with a content of up to 5% of ethanol:

By setting high threshold levels for the named substance “petroleum products and alternative fuels”, the Seveso-III-Directive grants a general exemption because the technology and safety systems for petrol and petroleum products are very much standardised and the legislator intended to avoid that small petrol stations are covered by the Seveso-III-Directive. In line with Directive 2003/30/EC7 and Directive 98/70/EC8 a mixture or blend of petrol with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes, falls under this exemption.

  • Mixtures/blends with more than 5% of ethanol, and especially those where the component in majority is ethanol (bio-fuels)

In general, blends and other mixtures have to be treated equally according to their properties. The Seveso-III-Directive, referring to the CLP-Regulation (EC) No 1272/20085, provides for appropriate procedures on how to determine flammability hazards and how to classify mixtures. However, blends of ethanol and petroleum products could be considered as alternative fuels if they fulfil the relevant criteria and would then also benefit from the general exemption.

Concluded at: CCA-19

See also: the question on alternative fuels in chapter 7.2.3

Art. 27 D.Lg. 105/15 Ispezioni [Art. 20 Dir. 2012/18/UE]

Generalità

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: : No. In termini generali i prodotti petroliferi della voce 34 elencati nella parte 2 dell’allegato I, sono distillati di petrolio greggio e consistono in una miscela di idrocarburi. Laddove singole sostanze pericolose sono state separate dal greggio, quelle devono essere considerate in funzione delle loro specifiche caratteristiche di pericolosità secondo le rispettive voci elencate nella parte 1 o nella parte 2 dell’allegato I. (Fonte MinAmb)


Question: : Can pentane be considered as petroleum product?

Answer: No. In general terms petroleum products listed in entry 34 of Annex I Part 2 are distillates of crude oil and consist of a mixture of hydrocarbons. Where individual dangerous substances were separated from crude oil, those would have to be considered in accordance with their specific hazards and the respective entries in Annex I Part 1 or part 2.

Risposta: No. La sostanza deve essere classificata sulla base delle sue proprietà intrinseche; il suo utilizzo finale non è rilevante. (Fonte MinAmb)


Question: If the final use of a substance is to be added to automotive petrol in small percentages, does that mean that the substance should be regarded as being assimilated to the category “petroleum products”?

Answer: No. The substance must be classified on the basis of its intrinsic properties; its final use is not relevant.

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: Per qualificarsi come “combustibile alternativo” una sostanza deve essere destinata all’uso come combustibile e possedere caratteristiche di pericolo simili ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) della voce 34. Le sostanze che hanno un punto di infiammabilità più alto o sono più pericolose per l’ambiente rispetto ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) non possono qualificarsi come combustibili alternativi. In genere i prodotti petroliferi della voce 34 sono classificati come “liquido infiammabile” e/o come “pericolosi per l’ambiente categoria di tossicità cronica 2”. Ciò suggerisce anche che un combustibile alternativo deve essere liquido poiché gas e solidi dovrebbero avere proprietà differenti per quanto riguarda l’infiammabilità. Il gruppo comprende miscele di combustibili alternativi con prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d), a meno che le miscele siano considerabili a tutti gli effetti come prodotti petroliferi. I combustibili che sono costituiti da sostanze citate nella parte 2 dell’allegato I (per esempio il metanolo) e loro miscele (sempre restando nei limiti di concentrazione stabiliti in base alle proprietà di metanolo sotto il regolamento CLP 5) non possono essere classificate come alternative perché laddove una sostanza può beneficiare di più di una specifica denominazione, si applica quella con le soglie più basse. Sebbene non escluda altri carburanti non derivati dal petrolio, la voce “carburanti alternativi” è stata inizialmente introdotta per non discriminare i carburanti prodotti da fonti sostenibili e rinnovabili rispetto ai prodotti petroliferi.

Vedi anche: il quesito 036-1/3/16-UE sui combustibili biocarburanti contenenti etanolo (Fonte MinAmb)


Question: Which substances and mixtures qualify as ‘alternative fuels’ in point (e) of entry 34 in Part 2 of Annex 1 to the Seveso-III-Directive which says that alternative fuels need to serve the same purpose as petroleum products and have similar properties as regards to flammability and environmental hazards. What does that mean in practice?

Answer: To qualify as ‘alternative fuel’ a substance must be destined for use as fuel and show similar hazard properties like the petroleum products in (a)-(d) of entry 34. Substances that have a higher flammability or are more hazardous for the environment than the petroleum products in (a)-(d) cannot qualify as alternative fuel. Typically the petroleum products listed in entry 34 are classified as “flammable liquid” and/or as “hazardous to the environment chronic 2”. This also suggests that an alternative fuel must be liquid since gases and solids would have different properties as regards to flammability. The entry includes mixtures based on such alternative fuels with any of the petroleum products in (a)-(d), unless the mixture can still be considered to be a petroleum product.

Fuels that consist of substances named in part 2 of Annex I (e.g. methanol) and mixtures thereof (if remaining within the concentration limits set according to the properties of methanol under the CLP-Regulation5) cannot qualify as alternative fuel because where a substance can qualify for more than one specific named substance entry, the one with the lowest thresholds shall apply.

Although not excluding other non-petroleum fuels, the entry ‘alternative fuels’ was initially introduced to not discriminate fuels from sustainable and renewable sources compared to petroleum products.

Concluded at: SEG-4

See also: the question on bio-fuels containing ethanol in section 7.2.4

Esempio: Solitamente tali additivi sono preparazioni di solventi con sostanze come copolimeri etilene-vinilacetato o miscele di solventi con vari altri componenti idrocarburici classificati come pericolosi per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2, normalmente con una percentuale oltre il 60% di solvente. La preparazione classificata come pericolosa per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2 a causa della quantità di solvente o diesel può essere raggruppata nella voce “prodotti petroliferi”?

Risposta: le tabelle 4.1.1 e 4.1.2 dell’Allegato I del Regolamento CLP stabiliscono i limiti percentuali per le miscele, che indicano se una miscela è “pericolosa per l’ambiente”. La tabella 4.1.2 indica che, se la miscela contiene ≥ 2,5% di (un’)altra/e sostanza e con tossicità cronica 1, la miscela è classificata nella categoria di tossicità cronica 2; lo stesso vale se il contenuto relativo alla categoria di tossicità acuta 2 è ≥ 25%.
Nel caso di una miscela come descritto nel quesito, entrambe le frazioni potrebbero essere classificate come tossicità cronica 2 (o anche tossica acuta 1), quindi in linea di principio l’intera preparazione sarebbe classificata in questo modo.
Tuttavia poiché l’intenzione del legislatore era quella di creare un gruppo speciale di sostanze specificate essendo consapevoli del fatto che questo significa un aumento della soglia, è giustificato applicare il ragionamento anche a questo quesito. Se, dunque, una miscela fosse classificata per il suo contenuto di un prodotto petrolifero, sarebbe considerata un prodotto petrolifero a tutti gli effetti (pertanto non rientrerebbe nella categoria tossicità cronica 1). Solo se la frazione qualificante del prodotto non-petrolifero supera il 25%, l’intera miscela rientra nella categoria E. (Fonte MinAmb)


Question: How shall fuel additives which contain substantial amounts of solvent naphtha, diesel or similar substances be regarded?

Example: Usually such fuel additives are preparations of solvents with substances like ethylene-vinyl acetate copolymer or blends of solvents with various other hydrocarbon components classified Aquatic Chronic 2, with a proportion of normally more than 60 % of solvent. Shall the preparation be classified Aquatic Chronic 2 because of the solvent or diesel amount or can it be grouped into “petroleum products”?

Answer: Tables 4.1.1 and 4.1.2 of Annex I of the CLP-Regulation5 contain percentage thresholds for mixtures, which indicate if a mixture is “dangerous for the environment”. Table 4.1.2 indicates that if the mixture contains ≥ 2,5 % of (an)other Chronic 1 substance(s) the whole mixture is classified Chronic 2; the same applies if the Chronic 2 content is ≥ 25 %. In the case of a mixture as described in the question both fractions could be have a Chronic 2 (or even Chronic 1) phrase., so in principle the whole preparation would need this classification. But as the legislator’s intent was to create a special group of named substances being aware that this means an increased threshold it is justified to apply this reasoning also to the question of concern. If, therefore, a mixture as described would be classified by its content of a petroleum product, it shall be regarded as a petroleum product altogether (thus having no chronic 1phrase). Only if the qualifying fraction of the non-petroleum product exceeds 25 %, the whole mixture shall be grouped into category E.

Concluded at: CCA-15

NdR:
Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 maggio 2003 sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti
Direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio

Contesto: Le miscele etanolo/benzina combustibile (biocarburanti) con un contenuto fino al 5% di etanolo, destinate a essere utilizzate per autotrazione, rientrano già sotto la deroga generale per i prodotti petroliferi e combustibili alternativi.

Risposta: La domanda si riferisce a due diversi gruppi di sostanze:
(1) Miscele di benzina (diesel o altri prodotti petroliferi, laddove “petrolio” si riferisce a una determinata sostanza prodotta dal petrolio greggio) con un contenuto fino al 5% di etanolo. Impostando livelli di soglia alta per la sostanza denominata “prodotti petroliferi e combustibili alternativi”, la direttiva Seveso III concede una deroga generale, perché i sistemi tecnologici e di sicurezza per la benzina e per i prodotti petroliferi sono molto standardizzati e il legislatore ha inteso evitare che le piccole stazioni di servizio siano soggette alla direttiva Seveso III. In linea con le direttive 2003/30/CE e 98/70/CE una miscela di benzina con un contenuto fino a 5% di etanolo, destinata a essere utilizzata per autotrazione, rientra in questa esenzione.
(2) Miscele con più del 5% di etanolo, e specialmente quelle in cui il componente di maggioranza è etanolo (bio-combustibili). In generale, entrambe le categorie devono essere trattate nello stesso modo secondo le loro proprietà. La direttiva Seveso III, facendo riferimento al regolamento CLP (CE) n. 1272/2008, prevede procedure appropriate per determinare i rischi di infiammabilità e la classificazione delle miscele. Tuttavia miscele di etanolo e prodotti petroliferi potrebbero essere considerati come combustibili alternativi se soddisfano i criteri pertinenti e potrebbero beneficiare dell’esenzione generale.
Vedi anche il quesito 039-1/3/16-UE sui combustibili alternativi (Fonte MinAmb)


Question: How shall bio-fuel blends with more than 5 % ethanol be treated?

Background: Ethanol/petrol fuel blends (bio-fuels) with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes fall already under the general exemption for petroleum products and alternative fuels.

Answer: The question refers to two different groups of substances:

  • Mixtures/blends of petrol (or diesel or other petroleum products, where “petroleum” refers to a certain originating substance produced from crude oil) with a content of up to 5% of ethanol:

By setting high threshold levels for the named substance “petroleum products and alternative fuels”, the Seveso-III-Directive grants a general exemption because the technology and safety systems for petrol and petroleum products are very much standardised and the legislator intended to avoid that small petrol stations are covered by the Seveso-III-Directive. In line with Directive 2003/30/EC7 and Directive 98/70/EC8 a mixture or blend of petrol with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes, falls under this exemption.

  • Mixtures/blends with more than 5% of ethanol, and especially those where the component in majority is ethanol (bio-fuels)

In general, blends and other mixtures have to be treated equally according to their properties. The Seveso-III-Directive, referring to the CLP-Regulation (EC) No 1272/20085, provides for appropriate procedures on how to determine flammability hazards and how to classify mixtures. However, blends of ethanol and petroleum products could be considered as alternative fuels if they fulfil the relevant criteria and would then also benefit from the general exemption.

Concluded at: CCA-19

See also: the question on alternative fuels in chapter 7.2.3

Allegato 1 D.Lgs. 105/15 Sostanze Pericolose [Allegato I Dir. 2012/18/UE]

Allegato 1 parte 2 D.Lgs. 105/15 Sostanze pericolose specificate - Allegato I parte 2 Dir. 2012/18/UE

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: : No. In termini generali i prodotti petroliferi della voce 34 elencati nella parte 2 dell’allegato I, sono distillati di petrolio greggio e consistono in una miscela di idrocarburi. Laddove singole sostanze pericolose sono state separate dal greggio, quelle devono essere considerate in funzione delle loro specifiche caratteristiche di pericolosità secondo le rispettive voci elencate nella parte 1 o nella parte 2 dell’allegato I. (Fonte MinAmb)


Question: : Can pentane be considered as petroleum product?

Answer: No. In general terms petroleum products listed in entry 34 of Annex I Part 2 are distillates of crude oil and consist of a mixture of hydrocarbons. Where individual dangerous substances were separated from crude oil, those would have to be considered in accordance with their specific hazards and the respective entries in Annex I Part 1 or part 2.

Risposta: No. La sostanza deve essere classificata sulla base delle sue proprietà intrinseche; il suo utilizzo finale non è rilevante. (Fonte MinAmb)


Question: If the final use of a substance is to be added to automotive petrol in small percentages, does that mean that the substance should be regarded as being assimilated to the category “petroleum products”?

Answer: No. The substance must be classified on the basis of its intrinsic properties; its final use is not relevant.

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: Per qualificarsi come “combustibile alternativo” una sostanza deve essere destinata all’uso come combustibile e possedere caratteristiche di pericolo simili ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) della voce 34. Le sostanze che hanno un punto di infiammabilità più alto o sono più pericolose per l’ambiente rispetto ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) non possono qualificarsi come combustibili alternativi. In genere i prodotti petroliferi della voce 34 sono classificati come “liquido infiammabile” e/o come “pericolosi per l’ambiente categoria di tossicità cronica 2”. Ciò suggerisce anche che un combustibile alternativo deve essere liquido poiché gas e solidi dovrebbero avere proprietà differenti per quanto riguarda l’infiammabilità. Il gruppo comprende miscele di combustibili alternativi con prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d), a meno che le miscele siano considerabili a tutti gli effetti come prodotti petroliferi. I combustibili che sono costituiti da sostanze citate nella parte 2 dell’allegato I (per esempio il metanolo) e loro miscele (sempre restando nei limiti di concentrazione stabiliti in base alle proprietà di metanolo sotto il regolamento CLP 5) non possono essere classificate come alternative perché laddove una sostanza può beneficiare di più di una specifica denominazione, si applica quella con le soglie più basse. Sebbene non escluda altri carburanti non derivati dal petrolio, la voce “carburanti alternativi” è stata inizialmente introdotta per non discriminare i carburanti prodotti da fonti sostenibili e rinnovabili rispetto ai prodotti petroliferi.

Vedi anche: il quesito 036-1/3/16-UE sui combustibili biocarburanti contenenti etanolo (Fonte MinAmb)


Question: Which substances and mixtures qualify as ‘alternative fuels’ in point (e) of entry 34 in Part 2 of Annex 1 to the Seveso-III-Directive which says that alternative fuels need to serve the same purpose as petroleum products and have similar properties as regards to flammability and environmental hazards. What does that mean in practice?

Answer: To qualify as ‘alternative fuel’ a substance must be destined for use as fuel and show similar hazard properties like the petroleum products in (a)-(d) of entry 34. Substances that have a higher flammability or are more hazardous for the environment than the petroleum products in (a)-(d) cannot qualify as alternative fuel. Typically the petroleum products listed in entry 34 are classified as “flammable liquid” and/or as “hazardous to the environment chronic 2”. This also suggests that an alternative fuel must be liquid since gases and solids would have different properties as regards to flammability. The entry includes mixtures based on such alternative fuels with any of the petroleum products in (a)-(d), unless the mixture can still be considered to be a petroleum product.

Fuels that consist of substances named in part 2 of Annex I (e.g. methanol) and mixtures thereof (if remaining within the concentration limits set according to the properties of methanol under the CLP-Regulation5) cannot qualify as alternative fuel because where a substance can qualify for more than one specific named substance entry, the one with the lowest thresholds shall apply.

Although not excluding other non-petroleum fuels, the entry ‘alternative fuels’ was initially introduced to not discriminate fuels from sustainable and renewable sources compared to petroleum products.

Concluded at: SEG-4

See also: the question on bio-fuels containing ethanol in section 7.2.4

Esempio: Solitamente tali additivi sono preparazioni di solventi con sostanze come copolimeri etilene-vinilacetato o miscele di solventi con vari altri componenti idrocarburici classificati come pericolosi per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2, normalmente con una percentuale oltre il 60% di solvente. La preparazione classificata come pericolosa per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2 a causa della quantità di solvente o diesel può essere raggruppata nella voce “prodotti petroliferi”?

Risposta: le tabelle 4.1.1 e 4.1.2 dell’Allegato I del Regolamento CLP stabiliscono i limiti percentuali per le miscele, che indicano se una miscela è “pericolosa per l’ambiente”. La tabella 4.1.2 indica che, se la miscela contiene ≥ 2,5% di (un’)altra/e sostanza e con tossicità cronica 1, la miscela è classificata nella categoria di tossicità cronica 2; lo stesso vale se il contenuto relativo alla categoria di tossicità acuta 2 è ≥ 25%.
Nel caso di una miscela come descritto nel quesito, entrambe le frazioni potrebbero essere classificate come tossicità cronica 2 (o anche tossica acuta 1), quindi in linea di principio l’intera preparazione sarebbe classificata in questo modo.
Tuttavia poiché l’intenzione del legislatore era quella di creare un gruppo speciale di sostanze specificate essendo consapevoli del fatto che questo significa un aumento della soglia, è giustificato applicare il ragionamento anche a questo quesito. Se, dunque, una miscela fosse classificata per il suo contenuto di un prodotto petrolifero, sarebbe considerata un prodotto petrolifero a tutti gli effetti (pertanto non rientrerebbe nella categoria tossicità cronica 1). Solo se la frazione qualificante del prodotto non-petrolifero supera il 25%, l’intera miscela rientra nella categoria E. (Fonte MinAmb)


Question: How shall fuel additives which contain substantial amounts of solvent naphtha, diesel or similar substances be regarded?

Example: Usually such fuel additives are preparations of solvents with substances like ethylene-vinyl acetate copolymer or blends of solvents with various other hydrocarbon components classified Aquatic Chronic 2, with a proportion of normally more than 60 % of solvent. Shall the preparation be classified Aquatic Chronic 2 because of the solvent or diesel amount or can it be grouped into “petroleum products”?

Answer: Tables 4.1.1 and 4.1.2 of Annex I of the CLP-Regulation5 contain percentage thresholds for mixtures, which indicate if a mixture is “dangerous for the environment”. Table 4.1.2 indicates that if the mixture contains ≥ 2,5 % of (an)other Chronic 1 substance(s) the whole mixture is classified Chronic 2; the same applies if the Chronic 2 content is ≥ 25 %. In the case of a mixture as described in the question both fractions could be have a Chronic 2 (or even Chronic 1) phrase., so in principle the whole preparation would need this classification. But as the legislator’s intent was to create a special group of named substances being aware that this means an increased threshold it is justified to apply this reasoning also to the question of concern. If, therefore, a mixture as described would be classified by its content of a petroleum product, it shall be regarded as a petroleum product altogether (thus having no chronic 1phrase). Only if the qualifying fraction of the non-petroleum product exceeds 25 %, the whole mixture shall be grouped into category E.

Concluded at: CCA-15

NdR:
Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 maggio 2003 sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti
Direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio

Contesto: Le miscele etanolo/benzina combustibile (biocarburanti) con un contenuto fino al 5% di etanolo, destinate a essere utilizzate per autotrazione, rientrano già sotto la deroga generale per i prodotti petroliferi e combustibili alternativi.

Risposta: La domanda si riferisce a due diversi gruppi di sostanze:
(1) Miscele di benzina (diesel o altri prodotti petroliferi, laddove “petrolio” si riferisce a una determinata sostanza prodotta dal petrolio greggio) con un contenuto fino al 5% di etanolo. Impostando livelli di soglia alta per la sostanza denominata “prodotti petroliferi e combustibili alternativi”, la direttiva Seveso III concede una deroga generale, perché i sistemi tecnologici e di sicurezza per la benzina e per i prodotti petroliferi sono molto standardizzati e il legislatore ha inteso evitare che le piccole stazioni di servizio siano soggette alla direttiva Seveso III. In linea con le direttive 2003/30/CE e 98/70/CE una miscela di benzina con un contenuto fino a 5% di etanolo, destinata a essere utilizzata per autotrazione, rientra in questa esenzione.
(2) Miscele con più del 5% di etanolo, e specialmente quelle in cui il componente di maggioranza è etanolo (bio-combustibili). In generale, entrambe le categorie devono essere trattate nello stesso modo secondo le loro proprietà. La direttiva Seveso III, facendo riferimento al regolamento CLP (CE) n. 1272/2008, prevede procedure appropriate per determinare i rischi di infiammabilità e la classificazione delle miscele. Tuttavia miscele di etanolo e prodotti petroliferi potrebbero essere considerati come combustibili alternativi se soddisfano i criteri pertinenti e potrebbero beneficiare dell’esenzione generale.
Vedi anche il quesito 039-1/3/16-UE sui combustibili alternativi (Fonte MinAmb)


Question: How shall bio-fuel blends with more than 5 % ethanol be treated?

Background: Ethanol/petrol fuel blends (bio-fuels) with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes fall already under the general exemption for petroleum products and alternative fuels.

Answer: The question refers to two different groups of substances:

  • Mixtures/blends of petrol (or diesel or other petroleum products, where “petroleum” refers to a certain originating substance produced from crude oil) with a content of up to 5% of ethanol:

By setting high threshold levels for the named substance “petroleum products and alternative fuels”, the Seveso-III-Directive grants a general exemption because the technology and safety systems for petrol and petroleum products are very much standardised and the legislator intended to avoid that small petrol stations are covered by the Seveso-III-Directive. In line with Directive 2003/30/EC7 and Directive 98/70/EC8 a mixture or blend of petrol with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes, falls under this exemption.

  • Mixtures/blends with more than 5% of ethanol, and especially those where the component in majority is ethanol (bio-fuels)

In general, blends and other mixtures have to be treated equally according to their properties. The Seveso-III-Directive, referring to the CLP-Regulation (EC) No 1272/20085, provides for appropriate procedures on how to determine flammability hazards and how to classify mixtures. However, blends of ethanol and petroleum products could be considered as alternative fuels if they fulfil the relevant criteria and would then also benefit from the general exemption.

Concluded at: CCA-19

See also: the question on alternative fuels in chapter 7.2.3

Prodotti petroliferi & combustibili alternativi

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: : No. In termini generali i prodotti petroliferi della voce 34 elencati nella parte 2 dell’allegato I, sono distillati di petrolio greggio e consistono in una miscela di idrocarburi. Laddove singole sostanze pericolose sono state separate dal greggio, quelle devono essere considerate in funzione delle loro specifiche caratteristiche di pericolosità secondo le rispettive voci elencate nella parte 1 o nella parte 2 dell’allegato I. (Fonte MinAmb)


Question: : Can pentane be considered as petroleum product?

Answer: No. In general terms petroleum products listed in entry 34 of Annex I Part 2 are distillates of crude oil and consist of a mixture of hydrocarbons. Where individual dangerous substances were separated from crude oil, those would have to be considered in accordance with their specific hazards and the respective entries in Annex I Part 1 or part 2.

Risposta: No. La sostanza deve essere classificata sulla base delle sue proprietà intrinseche; il suo utilizzo finale non è rilevante. (Fonte MinAmb)


Question: If the final use of a substance is to be added to automotive petrol in small percentages, does that mean that the substance should be regarded as being assimilated to the category “petroleum products”?

Answer: No. The substance must be classified on the basis of its intrinsic properties; its final use is not relevant.

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: Per qualificarsi come “combustibile alternativo” una sostanza deve essere destinata all’uso come combustibile e possedere caratteristiche di pericolo simili ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) della voce 34. Le sostanze che hanno un punto di infiammabilità più alto o sono più pericolose per l’ambiente rispetto ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) non possono qualificarsi come combustibili alternativi. In genere i prodotti petroliferi della voce 34 sono classificati come “liquido infiammabile” e/o come “pericolosi per l’ambiente categoria di tossicità cronica 2”. Ciò suggerisce anche che un combustibile alternativo deve essere liquido poiché gas e solidi dovrebbero avere proprietà differenti per quanto riguarda l’infiammabilità. Il gruppo comprende miscele di combustibili alternativi con prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d), a meno che le miscele siano considerabili a tutti gli effetti come prodotti petroliferi. I combustibili che sono costituiti da sostanze citate nella parte 2 dell’allegato I (per esempio il metanolo) e loro miscele (sempre restando nei limiti di concentrazione stabiliti in base alle proprietà di metanolo sotto il regolamento CLP 5) non possono essere classificate come alternative perché laddove una sostanza può beneficiare di più di una specifica denominazione, si applica quella con le soglie più basse. Sebbene non escluda altri carburanti non derivati dal petrolio, la voce “carburanti alternativi” è stata inizialmente introdotta per non discriminare i carburanti prodotti da fonti sostenibili e rinnovabili rispetto ai prodotti petroliferi.

Vedi anche: il quesito 036-1/3/16-UE sui combustibili biocarburanti contenenti etanolo (Fonte MinAmb)


Question: Which substances and mixtures qualify as ‘alternative fuels’ in point (e) of entry 34 in Part 2 of Annex 1 to the Seveso-III-Directive which says that alternative fuels need to serve the same purpose as petroleum products and have similar properties as regards to flammability and environmental hazards. What does that mean in practice?

Answer: To qualify as ‘alternative fuel’ a substance must be destined for use as fuel and show similar hazard properties like the petroleum products in (a)-(d) of entry 34. Substances that have a higher flammability or are more hazardous for the environment than the petroleum products in (a)-(d) cannot qualify as alternative fuel. Typically the petroleum products listed in entry 34 are classified as “flammable liquid” and/or as “hazardous to the environment chronic 2”. This also suggests that an alternative fuel must be liquid since gases and solids would have different properties as regards to flammability. The entry includes mixtures based on such alternative fuels with any of the petroleum products in (a)-(d), unless the mixture can still be considered to be a petroleum product.

Fuels that consist of substances named in part 2 of Annex I (e.g. methanol) and mixtures thereof (if remaining within the concentration limits set according to the properties of methanol under the CLP-Regulation5) cannot qualify as alternative fuel because where a substance can qualify for more than one specific named substance entry, the one with the lowest thresholds shall apply.

Although not excluding other non-petroleum fuels, the entry ‘alternative fuels’ was initially introduced to not discriminate fuels from sustainable and renewable sources compared to petroleum products.

Concluded at: SEG-4

See also: the question on bio-fuels containing ethanol in section 7.2.4

Esempio: Solitamente tali additivi sono preparazioni di solventi con sostanze come copolimeri etilene-vinilacetato o miscele di solventi con vari altri componenti idrocarburici classificati come pericolosi per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2, normalmente con una percentuale oltre il 60% di solvente. La preparazione classificata come pericolosa per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2 a causa della quantità di solvente o diesel può essere raggruppata nella voce “prodotti petroliferi”?

Risposta: le tabelle 4.1.1 e 4.1.2 dell’Allegato I del Regolamento CLP stabiliscono i limiti percentuali per le miscele, che indicano se una miscela è “pericolosa per l’ambiente”. La tabella 4.1.2 indica che, se la miscela contiene ≥ 2,5% di (un’)altra/e sostanza e con tossicità cronica 1, la miscela è classificata nella categoria di tossicità cronica 2; lo stesso vale se il contenuto relativo alla categoria di tossicità acuta 2 è ≥ 25%.
Nel caso di una miscela come descritto nel quesito, entrambe le frazioni potrebbero essere classificate come tossicità cronica 2 (o anche tossica acuta 1), quindi in linea di principio l’intera preparazione sarebbe classificata in questo modo.
Tuttavia poiché l’intenzione del legislatore era quella di creare un gruppo speciale di sostanze specificate essendo consapevoli del fatto che questo significa un aumento della soglia, è giustificato applicare il ragionamento anche a questo quesito. Se, dunque, una miscela fosse classificata per il suo contenuto di un prodotto petrolifero, sarebbe considerata un prodotto petrolifero a tutti gli effetti (pertanto non rientrerebbe nella categoria tossicità cronica 1). Solo se la frazione qualificante del prodotto non-petrolifero supera il 25%, l’intera miscela rientra nella categoria E. (Fonte MinAmb)


Question: How shall fuel additives which contain substantial amounts of solvent naphtha, diesel or similar substances be regarded?

Example: Usually such fuel additives are preparations of solvents with substances like ethylene-vinyl acetate copolymer or blends of solvents with various other hydrocarbon components classified Aquatic Chronic 2, with a proportion of normally more than 60 % of solvent. Shall the preparation be classified Aquatic Chronic 2 because of the solvent or diesel amount or can it be grouped into “petroleum products”?

Answer: Tables 4.1.1 and 4.1.2 of Annex I of the CLP-Regulation5 contain percentage thresholds for mixtures, which indicate if a mixture is “dangerous for the environment”. Table 4.1.2 indicates that if the mixture contains ≥ 2,5 % of (an)other Chronic 1 substance(s) the whole mixture is classified Chronic 2; the same applies if the Chronic 2 content is ≥ 25 %. In the case of a mixture as described in the question both fractions could be have a Chronic 2 (or even Chronic 1) phrase., so in principle the whole preparation would need this classification. But as the legislator’s intent was to create a special group of named substances being aware that this means an increased threshold it is justified to apply this reasoning also to the question of concern. If, therefore, a mixture as described would be classified by its content of a petroleum product, it shall be regarded as a petroleum product altogether (thus having no chronic 1phrase). Only if the qualifying fraction of the non-petroleum product exceeds 25 %, the whole mixture shall be grouped into category E.

Concluded at: CCA-15

NdR:
Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 maggio 2003 sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti
Direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio

Contesto: Le miscele etanolo/benzina combustibile (biocarburanti) con un contenuto fino al 5% di etanolo, destinate a essere utilizzate per autotrazione, rientrano già sotto la deroga generale per i prodotti petroliferi e combustibili alternativi.

Risposta: La domanda si riferisce a due diversi gruppi di sostanze:
(1) Miscele di benzina (diesel o altri prodotti petroliferi, laddove “petrolio” si riferisce a una determinata sostanza prodotta dal petrolio greggio) con un contenuto fino al 5% di etanolo. Impostando livelli di soglia alta per la sostanza denominata “prodotti petroliferi e combustibili alternativi”, la direttiva Seveso III concede una deroga generale, perché i sistemi tecnologici e di sicurezza per la benzina e per i prodotti petroliferi sono molto standardizzati e il legislatore ha inteso evitare che le piccole stazioni di servizio siano soggette alla direttiva Seveso III. In linea con le direttive 2003/30/CE e 98/70/CE una miscela di benzina con un contenuto fino a 5% di etanolo, destinata a essere utilizzata per autotrazione, rientra in questa esenzione.
(2) Miscele con più del 5% di etanolo, e specialmente quelle in cui il componente di maggioranza è etanolo (bio-combustibili). In generale, entrambe le categorie devono essere trattate nello stesso modo secondo le loro proprietà. La direttiva Seveso III, facendo riferimento al regolamento CLP (CE) n. 1272/2008, prevede procedure appropriate per determinare i rischi di infiammabilità e la classificazione delle miscele. Tuttavia miscele di etanolo e prodotti petroliferi potrebbero essere considerati come combustibili alternativi se soddisfano i criteri pertinenti e potrebbero beneficiare dell’esenzione generale.
Vedi anche il quesito 039-1/3/16-UE sui combustibili alternativi (Fonte MinAmb)


Question: How shall bio-fuel blends with more than 5 % ethanol be treated?

Background: Ethanol/petrol fuel blends (bio-fuels) with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes fall already under the general exemption for petroleum products and alternative fuels.

Answer: The question refers to two different groups of substances:

  • Mixtures/blends of petrol (or diesel or other petroleum products, where “petroleum” refers to a certain originating substance produced from crude oil) with a content of up to 5% of ethanol:

By setting high threshold levels for the named substance “petroleum products and alternative fuels”, the Seveso-III-Directive grants a general exemption because the technology and safety systems for petrol and petroleum products are very much standardised and the legislator intended to avoid that small petrol stations are covered by the Seveso-III-Directive. In line with Directive 2003/30/EC7 and Directive 98/70/EC8 a mixture or blend of petrol with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes, falls under this exemption.

  • Mixtures/blends with more than 5% of ethanol, and especially those where the component in majority is ethanol (bio-fuels)

In general, blends and other mixtures have to be treated equally according to their properties. The Seveso-III-Directive, referring to the CLP-Regulation (EC) No 1272/20085, provides for appropriate procedures on how to determine flammability hazards and how to classify mixtures. However, blends of ethanol and petroleum products could be considered as alternative fuels if they fulfil the relevant criteria and would then also benefit from the general exemption.

Concluded at: CCA-19

See also: the question on alternative fuels in chapter 7.2.3

Allegato 2 D.Lgs. 105/15 Rapporto di Sicurezza [Allegato II Dir. 2012/18/UE]
Corrisponde all’Allegato 2 D.Lgs. 105/15. L’argomento è specificatamente approfondito nell’Allegato C D.Lgs. 105/15

Modalità di presentazione del RdS

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: : No. In termini generali i prodotti petroliferi della voce 34 elencati nella parte 2 dell’allegato I, sono distillati di petrolio greggio e consistono in una miscela di idrocarburi. Laddove singole sostanze pericolose sono state separate dal greggio, quelle devono essere considerate in funzione delle loro specifiche caratteristiche di pericolosità secondo le rispettive voci elencate nella parte 1 o nella parte 2 dell’allegato I. (Fonte MinAmb)


Question: : Can pentane be considered as petroleum product?

Answer: No. In general terms petroleum products listed in entry 34 of Annex I Part 2 are distillates of crude oil and consist of a mixture of hydrocarbons. Where individual dangerous substances were separated from crude oil, those would have to be considered in accordance with their specific hazards and the respective entries in Annex I Part 1 or part 2.

Risposta: No. La sostanza deve essere classificata sulla base delle sue proprietà intrinseche; il suo utilizzo finale non è rilevante. (Fonte MinAmb)


Question: If the final use of a substance is to be added to automotive petrol in small percentages, does that mean that the substance should be regarded as being assimilated to the category “petroleum products”?

Answer: No. The substance must be classified on the basis of its intrinsic properties; its final use is not relevant.

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: Per qualificarsi come “combustibile alternativo” una sostanza deve essere destinata all’uso come combustibile e possedere caratteristiche di pericolo simili ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) della voce 34. Le sostanze che hanno un punto di infiammabilità più alto o sono più pericolose per l’ambiente rispetto ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) non possono qualificarsi come combustibili alternativi. In genere i prodotti petroliferi della voce 34 sono classificati come “liquido infiammabile” e/o come “pericolosi per l’ambiente categoria di tossicità cronica 2”. Ciò suggerisce anche che un combustibile alternativo deve essere liquido poiché gas e solidi dovrebbero avere proprietà differenti per quanto riguarda l’infiammabilità. Il gruppo comprende miscele di combustibili alternativi con prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d), a meno che le miscele siano considerabili a tutti gli effetti come prodotti petroliferi. I combustibili che sono costituiti da sostanze citate nella parte 2 dell’allegato I (per esempio il metanolo) e loro miscele (sempre restando nei limiti di concentrazione stabiliti in base alle proprietà di metanolo sotto il regolamento CLP 5) non possono essere classificate come alternative perché laddove una sostanza può beneficiare di più di una specifica denominazione, si applica quella con le soglie più basse. Sebbene non escluda altri carburanti non derivati dal petrolio, la voce “carburanti alternativi” è stata inizialmente introdotta per non discriminare i carburanti prodotti da fonti sostenibili e rinnovabili rispetto ai prodotti petroliferi.

Vedi anche: il quesito 036-1/3/16-UE sui combustibili biocarburanti contenenti etanolo (Fonte MinAmb)


Question: Which substances and mixtures qualify as ‘alternative fuels’ in point (e) of entry 34 in Part 2 of Annex 1 to the Seveso-III-Directive which says that alternative fuels need to serve the same purpose as petroleum products and have similar properties as regards to flammability and environmental hazards. What does that mean in practice?

Answer: To qualify as ‘alternative fuel’ a substance must be destined for use as fuel and show similar hazard properties like the petroleum products in (a)-(d) of entry 34. Substances that have a higher flammability or are more hazardous for the environment than the petroleum products in (a)-(d) cannot qualify as alternative fuel. Typically the petroleum products listed in entry 34 are classified as “flammable liquid” and/or as “hazardous to the environment chronic 2”. This also suggests that an alternative fuel must be liquid since gases and solids would have different properties as regards to flammability. The entry includes mixtures based on such alternative fuels with any of the petroleum products in (a)-(d), unless the mixture can still be considered to be a petroleum product.

Fuels that consist of substances named in part 2 of Annex I (e.g. methanol) and mixtures thereof (if remaining within the concentration limits set according to the properties of methanol under the CLP-Regulation5) cannot qualify as alternative fuel because where a substance can qualify for more than one specific named substance entry, the one with the lowest thresholds shall apply.

Although not excluding other non-petroleum fuels, the entry ‘alternative fuels’ was initially introduced to not discriminate fuels from sustainable and renewable sources compared to petroleum products.

Concluded at: SEG-4

See also: the question on bio-fuels containing ethanol in section 7.2.4

Esempio: Solitamente tali additivi sono preparazioni di solventi con sostanze come copolimeri etilene-vinilacetato o miscele di solventi con vari altri componenti idrocarburici classificati come pericolosi per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2, normalmente con una percentuale oltre il 60% di solvente. La preparazione classificata come pericolosa per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2 a causa della quantità di solvente o diesel può essere raggruppata nella voce “prodotti petroliferi”?

Risposta: le tabelle 4.1.1 e 4.1.2 dell’Allegato I del Regolamento CLP stabiliscono i limiti percentuali per le miscele, che indicano se una miscela è “pericolosa per l’ambiente”. La tabella 4.1.2 indica che, se la miscela contiene ≥ 2,5% di (un’)altra/e sostanza e con tossicità cronica 1, la miscela è classificata nella categoria di tossicità cronica 2; lo stesso vale se il contenuto relativo alla categoria di tossicità acuta 2 è ≥ 25%.
Nel caso di una miscela come descritto nel quesito, entrambe le frazioni potrebbero essere classificate come tossicità cronica 2 (o anche tossica acuta 1), quindi in linea di principio l’intera preparazione sarebbe classificata in questo modo.
Tuttavia poiché l’intenzione del legislatore era quella di creare un gruppo speciale di sostanze specificate essendo consapevoli del fatto che questo significa un aumento della soglia, è giustificato applicare il ragionamento anche a questo quesito. Se, dunque, una miscela fosse classificata per il suo contenuto di un prodotto petrolifero, sarebbe considerata un prodotto petrolifero a tutti gli effetti (pertanto non rientrerebbe nella categoria tossicità cronica 1). Solo se la frazione qualificante del prodotto non-petrolifero supera il 25%, l’intera miscela rientra nella categoria E. (Fonte MinAmb)


Question: How shall fuel additives which contain substantial amounts of solvent naphtha, diesel or similar substances be regarded?

Example: Usually such fuel additives are preparations of solvents with substances like ethylene-vinyl acetate copolymer or blends of solvents with various other hydrocarbon components classified Aquatic Chronic 2, with a proportion of normally more than 60 % of solvent. Shall the preparation be classified Aquatic Chronic 2 because of the solvent or diesel amount or can it be grouped into “petroleum products”?

Answer: Tables 4.1.1 and 4.1.2 of Annex I of the CLP-Regulation5 contain percentage thresholds for mixtures, which indicate if a mixture is “dangerous for the environment”. Table 4.1.2 indicates that if the mixture contains ≥ 2,5 % of (an)other Chronic 1 substance(s) the whole mixture is classified Chronic 2; the same applies if the Chronic 2 content is ≥ 25 %. In the case of a mixture as described in the question both fractions could be have a Chronic 2 (or even Chronic 1) phrase., so in principle the whole preparation would need this classification. But as the legislator’s intent was to create a special group of named substances being aware that this means an increased threshold it is justified to apply this reasoning also to the question of concern. If, therefore, a mixture as described would be classified by its content of a petroleum product, it shall be regarded as a petroleum product altogether (thus having no chronic 1phrase). Only if the qualifying fraction of the non-petroleum product exceeds 25 %, the whole mixture shall be grouped into category E.

Concluded at: CCA-15

NdR:
Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 maggio 2003 sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti
Direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio

Contesto: Le miscele etanolo/benzina combustibile (biocarburanti) con un contenuto fino al 5% di etanolo, destinate a essere utilizzate per autotrazione, rientrano già sotto la deroga generale per i prodotti petroliferi e combustibili alternativi.

Risposta: La domanda si riferisce a due diversi gruppi di sostanze:
(1) Miscele di benzina (diesel o altri prodotti petroliferi, laddove “petrolio” si riferisce a una determinata sostanza prodotta dal petrolio greggio) con un contenuto fino al 5% di etanolo. Impostando livelli di soglia alta per la sostanza denominata “prodotti petroliferi e combustibili alternativi”, la direttiva Seveso III concede una deroga generale, perché i sistemi tecnologici e di sicurezza per la benzina e per i prodotti petroliferi sono molto standardizzati e il legislatore ha inteso evitare che le piccole stazioni di servizio siano soggette alla direttiva Seveso III. In linea con le direttive 2003/30/CE e 98/70/CE una miscela di benzina con un contenuto fino a 5% di etanolo, destinata a essere utilizzata per autotrazione, rientra in questa esenzione.
(2) Miscele con più del 5% di etanolo, e specialmente quelle in cui il componente di maggioranza è etanolo (bio-combustibili). In generale, entrambe le categorie devono essere trattate nello stesso modo secondo le loro proprietà. La direttiva Seveso III, facendo riferimento al regolamento CLP (CE) n. 1272/2008, prevede procedure appropriate per determinare i rischi di infiammabilità e la classificazione delle miscele. Tuttavia miscele di etanolo e prodotti petroliferi potrebbero essere considerati come combustibili alternativi se soddisfano i criteri pertinenti e potrebbero beneficiare dell’esenzione generale.
Vedi anche il quesito 039-1/3/16-UE sui combustibili alternativi (Fonte MinAmb)


Question: How shall bio-fuel blends with more than 5 % ethanol be treated?

Background: Ethanol/petrol fuel blends (bio-fuels) with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes fall already under the general exemption for petroleum products and alternative fuels.

Answer: The question refers to two different groups of substances:

  • Mixtures/blends of petrol (or diesel or other petroleum products, where “petroleum” refers to a certain originating substance produced from crude oil) with a content of up to 5% of ethanol:

By setting high threshold levels for the named substance “petroleum products and alternative fuels”, the Seveso-III-Directive grants a general exemption because the technology and safety systems for petrol and petroleum products are very much standardised and the legislator intended to avoid that small petrol stations are covered by the Seveso-III-Directive. In line with Directive 2003/30/EC7 and Directive 98/70/EC8 a mixture or blend of petrol with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes, falls under this exemption.

  • Mixtures/blends with more than 5% of ethanol, and especially those where the component in majority is ethanol (bio-fuels)

In general, blends and other mixtures have to be treated equally according to their properties. The Seveso-III-Directive, referring to the CLP-Regulation (EC) No 1272/20085, provides for appropriate procedures on how to determine flammability hazards and how to classify mixtures. However, blends of ethanol and petroleum products could be considered as alternative fuels if they fulfil the relevant criteria and would then also benefit from the general exemption.

Concluded at: CCA-19

See also: the question on alternative fuels in chapter 7.2.3

Allegato I D.Lgs. 105/15 Tariffe istruttorie e controlli

Depositi GPL

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: : No. In termini generali i prodotti petroliferi della voce 34 elencati nella parte 2 dell’allegato I, sono distillati di petrolio greggio e consistono in una miscela di idrocarburi. Laddove singole sostanze pericolose sono state separate dal greggio, quelle devono essere considerate in funzione delle loro specifiche caratteristiche di pericolosità secondo le rispettive voci elencate nella parte 1 o nella parte 2 dell’allegato I. (Fonte MinAmb)


Question: : Can pentane be considered as petroleum product?

Answer: No. In general terms petroleum products listed in entry 34 of Annex I Part 2 are distillates of crude oil and consist of a mixture of hydrocarbons. Where individual dangerous substances were separated from crude oil, those would have to be considered in accordance with their specific hazards and the respective entries in Annex I Part 1 or part 2.

Risposta: No. La sostanza deve essere classificata sulla base delle sue proprietà intrinseche; il suo utilizzo finale non è rilevante. (Fonte MinAmb)


Question: If the final use of a substance is to be added to automotive petrol in small percentages, does that mean that the substance should be regarded as being assimilated to the category “petroleum products”?

Answer: No. The substance must be classified on the basis of its intrinsic properties; its final use is not relevant.

NdR: l’Allegato I Dir. 2012/18/UE è stato recepito con l’Allegato 1 D.Lgs. 105/15

Risposta: Per qualificarsi come “combustibile alternativo” una sostanza deve essere destinata all’uso come combustibile e possedere caratteristiche di pericolo simili ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) della voce 34. Le sostanze che hanno un punto di infiammabilità più alto o sono più pericolose per l’ambiente rispetto ai prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d) non possono qualificarsi come combustibili alternativi. In genere i prodotti petroliferi della voce 34 sono classificati come “liquido infiammabile” e/o come “pericolosi per l’ambiente categoria di tossicità cronica 2”. Ciò suggerisce anche che un combustibile alternativo deve essere liquido poiché gas e solidi dovrebbero avere proprietà differenti per quanto riguarda l’infiammabilità. Il gruppo comprende miscele di combustibili alternativi con prodotti petroliferi di cui alle lettere a) e d), a meno che le miscele siano considerabili a tutti gli effetti come prodotti petroliferi. I combustibili che sono costituiti da sostanze citate nella parte 2 dell’allegato I (per esempio il metanolo) e loro miscele (sempre restando nei limiti di concentrazione stabiliti in base alle proprietà di metanolo sotto il regolamento CLP 5) non possono essere classificate come alternative perché laddove una sostanza può beneficiare di più di una specifica denominazione, si applica quella con le soglie più basse. Sebbene non escluda altri carburanti non derivati dal petrolio, la voce “carburanti alternativi” è stata inizialmente introdotta per non discriminare i carburanti prodotti da fonti sostenibili e rinnovabili rispetto ai prodotti petroliferi.

Vedi anche: il quesito 036-1/3/16-UE sui combustibili biocarburanti contenenti etanolo (Fonte MinAmb)


Question: Which substances and mixtures qualify as ‘alternative fuels’ in point (e) of entry 34 in Part 2 of Annex 1 to the Seveso-III-Directive which says that alternative fuels need to serve the same purpose as petroleum products and have similar properties as regards to flammability and environmental hazards. What does that mean in practice?

Answer: To qualify as ‘alternative fuel’ a substance must be destined for use as fuel and show similar hazard properties like the petroleum products in (a)-(d) of entry 34. Substances that have a higher flammability or are more hazardous for the environment than the petroleum products in (a)-(d) cannot qualify as alternative fuel. Typically the petroleum products listed in entry 34 are classified as “flammable liquid” and/or as “hazardous to the environment chronic 2”. This also suggests that an alternative fuel must be liquid since gases and solids would have different properties as regards to flammability. The entry includes mixtures based on such alternative fuels with any of the petroleum products in (a)-(d), unless the mixture can still be considered to be a petroleum product.

Fuels that consist of substances named in part 2 of Annex I (e.g. methanol) and mixtures thereof (if remaining within the concentration limits set according to the properties of methanol under the CLP-Regulation5) cannot qualify as alternative fuel because where a substance can qualify for more than one specific named substance entry, the one with the lowest thresholds shall apply.

Although not excluding other non-petroleum fuels, the entry ‘alternative fuels’ was initially introduced to not discriminate fuels from sustainable and renewable sources compared to petroleum products.

Concluded at: SEG-4

See also: the question on bio-fuels containing ethanol in section 7.2.4

Esempio: Solitamente tali additivi sono preparazioni di solventi con sostanze come copolimeri etilene-vinilacetato o miscele di solventi con vari altri componenti idrocarburici classificati come pericolosi per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2, normalmente con una percentuale oltre il 60% di solvente. La preparazione classificata come pericolosa per l’ambiente acquatico, tossicità cronica 2 a causa della quantità di solvente o diesel può essere raggruppata nella voce “prodotti petroliferi”?

Risposta: le tabelle 4.1.1 e 4.1.2 dell’Allegato I del Regolamento CLP stabiliscono i limiti percentuali per le miscele, che indicano se una miscela è “pericolosa per l’ambiente”. La tabella 4.1.2 indica che, se la miscela contiene ≥ 2,5% di (un’)altra/e sostanza e con tossicità cronica 1, la miscela è classificata nella categoria di tossicità cronica 2; lo stesso vale se il contenuto relativo alla categoria di tossicità acuta 2 è ≥ 25%.
Nel caso di una miscela come descritto nel quesito, entrambe le frazioni potrebbero essere classificate come tossicità cronica 2 (o anche tossica acuta 1), quindi in linea di principio l’intera preparazione sarebbe classificata in questo modo.
Tuttavia poiché l’intenzione del legislatore era quella di creare un gruppo speciale di sostanze specificate essendo consapevoli del fatto che questo significa un aumento della soglia, è giustificato applicare il ragionamento anche a questo quesito. Se, dunque, una miscela fosse classificata per il suo contenuto di un prodotto petrolifero, sarebbe considerata un prodotto petrolifero a tutti gli effetti (pertanto non rientrerebbe nella categoria tossicità cronica 1). Solo se la frazione qualificante del prodotto non-petrolifero supera il 25%, l’intera miscela rientra nella categoria E. (Fonte MinAmb)


Question: How shall fuel additives which contain substantial amounts of solvent naphtha, diesel or similar substances be regarded?

Example: Usually such fuel additives are preparations of solvents with substances like ethylene-vinyl acetate copolymer or blends of solvents with various other hydrocarbon components classified Aquatic Chronic 2, with a proportion of normally more than 60 % of solvent. Shall the preparation be classified Aquatic Chronic 2 because of the solvent or diesel amount or can it be grouped into “petroleum products”?

Answer: Tables 4.1.1 and 4.1.2 of Annex I of the CLP-Regulation5 contain percentage thresholds for mixtures, which indicate if a mixture is “dangerous for the environment”. Table 4.1.2 indicates that if the mixture contains ≥ 2,5 % of (an)other Chronic 1 substance(s) the whole mixture is classified Chronic 2; the same applies if the Chronic 2 content is ≥ 25 %. In the case of a mixture as described in the question both fractions could be have a Chronic 2 (or even Chronic 1) phrase., so in principle the whole preparation would need this classification. But as the legislator’s intent was to create a special group of named substances being aware that this means an increased threshold it is justified to apply this reasoning also to the question of concern. If, therefore, a mixture as described would be classified by its content of a petroleum product, it shall be regarded as a petroleum product altogether (thus having no chronic 1phrase). Only if the qualifying fraction of the non-petroleum product exceeds 25 %, the whole mixture shall be grouped into category E.

Concluded at: CCA-15

NdR:
Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 maggio 2003 sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti
Direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio

Contesto: Le miscele etanolo/benzina combustibile (biocarburanti) con un contenuto fino al 5% di etanolo, destinate a essere utilizzate per autotrazione, rientrano già sotto la deroga generale per i prodotti petroliferi e combustibili alternativi.

Risposta: La domanda si riferisce a due diversi gruppi di sostanze:
(1) Miscele di benzina (diesel o altri prodotti petroliferi, laddove “petrolio” si riferisce a una determinata sostanza prodotta dal petrolio greggio) con un contenuto fino al 5% di etanolo. Impostando livelli di soglia alta per la sostanza denominata “prodotti petroliferi e combustibili alternativi”, la direttiva Seveso III concede una deroga generale, perché i sistemi tecnologici e di sicurezza per la benzina e per i prodotti petroliferi sono molto standardizzati e il legislatore ha inteso evitare che le piccole stazioni di servizio siano soggette alla direttiva Seveso III. In linea con le direttive 2003/30/CE e 98/70/CE una miscela di benzina con un contenuto fino a 5% di etanolo, destinata a essere utilizzata per autotrazione, rientra in questa esenzione.
(2) Miscele con più del 5% di etanolo, e specialmente quelle in cui il componente di maggioranza è etanolo (bio-combustibili). In generale, entrambe le categorie devono essere trattate nello stesso modo secondo le loro proprietà. La direttiva Seveso III, facendo riferimento al regolamento CLP (CE) n. 1272/2008, prevede procedure appropriate per determinare i rischi di infiammabilità e la classificazione delle miscele. Tuttavia miscele di etanolo e prodotti petroliferi potrebbero essere considerati come combustibili alternativi se soddisfano i criteri pertinenti e potrebbero beneficiare dell’esenzione generale.
Vedi anche il quesito 039-1/3/16-UE sui combustibili alternativi (Fonte MinAmb)


Question: How shall bio-fuel blends with more than 5 % ethanol be treated?

Background: Ethanol/petrol fuel blends (bio-fuels) with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes fall already under the general exemption for petroleum products and alternative fuels.

Answer: The question refers to two different groups of substances:

  • Mixtures/blends of petrol (or diesel or other petroleum products, where “petroleum” refers to a certain originating substance produced from crude oil) with a content of up to 5% of ethanol:

By setting high threshold levels for the named substance “petroleum products and alternative fuels”, the Seveso-III-Directive grants a general exemption because the technology and safety systems for petrol and petroleum products are very much standardised and the legislator intended to avoid that small petrol stations are covered by the Seveso-III-Directive. In line with Directive 2003/30/EC7 and Directive 98/70/EC8 a mixture or blend of petrol with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes, falls under this exemption.

  • Mixtures/blends with more than 5% of ethanol, and especially those where the component in majority is ethanol (bio-fuels)

In general, blends and other mixtures have to be treated equally according to their properties. The Seveso-III-Directive, referring to the CLP-Regulation (EC) No 1272/20085, provides for appropriate procedures on how to determine flammability hazards and how to classify mixtures. However, blends of ethanol and petroleum products could be considered as alternative fuels if they fulfil the relevant criteria and would then also benefit from the general exemption.

Concluded at: CCA-19

See also: the question on alternative fuels in chapter 7.2.3

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