Pubblicata da Regione Lombardia la delibera n. 508/2023
Il Piano Nazionale di Azione per il Radon, previsto dall’art. 10 del D.Lgs. 101/2020, ha stabilito i criteri di classificazione delle aree prioritarie. Fino alla data della loro pubblicazione, il criterio transitorio è stabilito dal decreto, ma spetta alle Regioni, secondo l’art. 11 dello stesso decreto, l’individuazione effettiva delle aree prioritarie.
La Legge Regionale Lombardia n. 3 del 3 marzo 2022 ha incaricato ARPA, in collaborazione con le ATS, di supportare la Regione nelle attività di prevenzione e protezione dal rischio di esposizione al radon negli ambienti indoor.
Con la Delibera n. XII/508 del 26 giugno 2023 (Bollettino n. 26 del 28/06), la Regione Lombardia ha identificato le aree prioritarie per il rischio radon, al fine di definire le strategie di gestione del problema, inclusa la misurazione e le azioni preventive.
L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) della Lombardia ha pubblicato poi la Delibera “Prima Individuazione delle Aree Prioritarie in Lombardia”, che contiene i risultati della prima identificazione delle aree nelle quali il livello di concentrazione di radon supera i 300 Bq/m3 in almeno il 15% degli edifici.
L’identificazione delle aree prioritarie si basa su dati raccolti in campagne di misurazione svolte nei bienni 2003-2004 e 2009-2010. L’elenco dei comuni in area prioritaria sarà aggiornato secondo necessità, in base ai risultati di nuove indagini o a modifiche dei criteri, e in particolare in seguito a nuovi decreti emanati nell’ambito del Piano Nazionale di Azione.
Nei comuni identificati, saranno necessari interventi conformi all’art. 10 del D.Lgs. 101/2020:
- Luoghi di lavoro: I gestori dovranno misurare la concentrazione media annua nei locali situati al piano terra o semi-sotterranei entro 18 mesi dalla pubblicazione dell’elenco dei comuni prioritari. I risultati delle misurazioni saranno utilizzati per gestire eventuali interventi successivi.
- Abitazioni: La Regione promuoverà campagne per incoraggiare i proprietari a misurare le concentrazioni nei locali al piano terra o semi-sotterranei. In caso di superamento dei livelli di riferimento, la Regione promuoverà e monitorerà l’adozione di misure correttive.
I comuni dovranno adattare i loro regolamenti edilizi con norme tecniche specifiche per la protezione delle persone. Le soluzioni tecniche per la riduzione dell’esposizione al radon saranno integrate nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni, in accordo con le misure per il risparmio energetico.