L’analisi di rischio d’area, sviluppata in maniera prototipale negli anni passati nel nostro paese in analogia a quanto effettuato in altre realtà della Comunità Europea, è diventata un obiettivo concreto per molte amministrazioni interessate da stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti.
Il D.Lgs. 105/15, nel definire le aree ad elevata concentrazione di stabilimenti a rischio di incidente rilevante, ha introdotto gli studi di sicurezza integrata d’area SSIA, che si rifanno alle analisi di rischio d’area (All. E parte 2).
La presenza contemporanea di impianti industriali, attività produttive, trasporto merci pericolose in aree ad elevata concentrazione industriale comporta l’utilizzo di specifiche metodologie per la valutazione complessiva del rischio legato a tutte le attività che vi si svolgono.
In particolare occorre procedere alla:
- Definizione dei criteri di tollerabilità per il rischio individuale e sociale
- Identificazione delle installazioni industriali potenzialmente pericolose e relativa analisi di rischio
- Verifica di accettabilità dei rischi esistenti e pianificazione dello sviluppo futuro
- Analisi di vulnerabilità del sito
- Individuazione delle misure mitigative e preventive
- Individuazione di priorità tra scelte alternative (ad es. modalità di trasporto) dal punto di vista della minimizzazione del rischio
- Rappresentazione cartografica
- Collegamento a sistemi di previsione, controllo e gestione delle emergenze.