Le Linee Guida INAIL per la “Valutazione sintetica dell’adeguatezza del programma di gestione dell’invecchiamento delle attrezzature negli stabilimenti Seveso” sono state pubblicate sul sito MATTM nel mese di aprile 2018.
L’articolo di approfondimento analizza il metodo proposto da INAIL, di particolare rilievo in quanto diventerà a breve lo standard di fatto in materia, e ne sottolinea le criticità legate a specifiche tipologie impiantistiche.
Nell’aprile 2018 è stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente il documento “Valutazione sintetica dell’adeguatezza del programma di gestione dell’invecchiamento delle attrezzature negli Stabilimenti Seveso”, redatto dal Gruppo di lavoro istituito nell’ambito del Coordinamento per l’uniforme applicazione sul territorio nazionale di cui all’art. 11 del decreto legislativo 26 Giugno 2015, n. 105.
Il Documento è stato pubblicato nella Sezione “Documenti di indirizzo, Linee guida o altra Documentazione di interesse” del MATTM all’indirizzo http://www.minambiente.it/pagina/documenti-di-indirizzo-linee-guida-o-altra-documentazione-di-interesse. Il documento ha l’obiettivo di fornire uno strumento pratico per le commissioni ispettive di cui all’art. 27 che sono tenute a verificare che il gestore degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante abbia predisposto i piani di monitoraggio e controllo dei rischi legati all’invecchiamento, ai sensi dell’’Allegato B al suddetto decreto, § 3.4.4..
Si tratta di una novità del D.Lgs. 105, introdotta in attuazione della direttiva 2012/18/UE che tiene conto di impianti con un crescente numero di anni di servizio ma con poche possibilità di essere sostituiti nel breve periodo: tra gli elementi del Sistema di Gestione della Sicurezza, nell’ambito del controllo operativo, è stata evidenziata la necessità di gestire il rischio associato all’invecchiamento e alla corrosione degli impianti.
Il metodo si basa su alcuni dati di sintesi forniti dal gestore sui fattori che accelerano o rallentano l’invecchiamento di attrezzature ed impianti e attribuisce penalità e compensazioni, proponendo la scelta tra diverse misure di controllo, da adottare in proporzione alla propensione all’invecchiamento risultante.
Il metodo è applicabile sia agli stabilimenti di soglia superiore sia a quelli di soglia inferiore e può essere utilizzato dal gestore dello stabilimento in forma autovalutativa o dagli enti esterni (auditor privati o pubblici) che sono chiamati a fornire una valutazione di adeguatezza.
A livello pratico sembra poco probabile che tali linee guida possano essere utilizzate in fase di ispezione SGS, perché richiedono tempi lunghi, mentre possono essere utilizzate dal gestore prima delle ispezioni, in via preventiva, coinvolgendo il responsabile della sicurezza ed il responsabile della manutenzione degli impianti.