NdR:
Direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 maggio 2003 sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti
Direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio
Contesto: Le miscele etanolo/benzina combustibile (biocarburanti) con un contenuto fino al 5% di etanolo, destinate a essere utilizzate per autotrazione, rientrano già sotto la deroga generale per i prodotti petroliferi e combustibili alternativi.
Risposta: La domanda si riferisce a due diversi gruppi di sostanze:
(1) Miscele di benzina (diesel o altri prodotti petroliferi, laddove “petrolio” si riferisce a una determinata sostanza prodotta dal petrolio greggio) con un contenuto fino al 5% di etanolo. Impostando livelli di soglia alta per la sostanza denominata “prodotti petroliferi e combustibili alternativi”, la direttiva Seveso III concede una deroga generale, perché i sistemi tecnologici e di sicurezza per la benzina e per i prodotti petroliferi sono molto standardizzati e il legislatore ha inteso evitare che le piccole stazioni di servizio siano soggette alla direttiva Seveso III. In linea con le direttive 2003/30/CE e 98/70/CE una miscela di benzina con un contenuto fino a 5% di etanolo, destinata a essere utilizzata per autotrazione, rientra in questa esenzione.
(2) Miscele con più del 5% di etanolo, e specialmente quelle in cui il componente di maggioranza è etanolo (bio-combustibili). In generale, entrambe le categorie devono essere trattate nello stesso modo secondo le loro proprietà. La direttiva Seveso III, facendo riferimento al regolamento CLP (CE) n. 1272/2008, prevede procedure appropriate per determinare i rischi di infiammabilità e la classificazione delle miscele. Tuttavia miscele di etanolo e prodotti petroliferi potrebbero essere considerati come combustibili alternativi se soddisfano i criteri pertinenti e potrebbero beneficiare dell’esenzione generale.
Vedi anche il quesito 039-1/3/16-UE sui combustibili alternativi (Fonte MinAmb)
Question: How shall bio-fuel blends with more than 5 % ethanol be treated?
Background: Ethanol/petrol fuel blends (bio-fuels) with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes fall already under the general exemption for petroleum products and alternative fuels.
Answer: The question refers to two different groups of substances:
- Mixtures/blends of petrol (or diesel or other petroleum products, where “petroleum” refers to a certain originating substance produced from crude oil) with a content of up to 5% of ethanol:
By setting high threshold levels for the named substance “petroleum products and alternative fuels”, the Seveso-III-Directive grants a general exemption because the technology and safety systems for petrol and petroleum products are very much standardised and the legislator intended to avoid that small petrol stations are covered by the Seveso-III-Directive. In line with Directive 2003/30/EC7 and Directive 98/70/EC8 a mixture or blend of petrol with a content of up to 5 % of ethanol, intended to be used for automotive purposes, falls under this exemption.
- Mixtures/blends with more than 5% of ethanol, and especially those where the component in majority is ethanol (bio-fuels)
In general, blends and other mixtures have to be treated equally according to their properties. The Seveso-III-Directive, referring to the CLP-Regulation (EC) No 1272/20085, provides for appropriate procedures on how to determine flammability hazards and how to classify mixtures. However, blends of ethanol and petroleum products could be considered as alternative fuels if they fulfil the relevant criteria and would then also benefit from the general exemption.
Concluded at: CCA-19
See also: the question on alternative fuels in chapter 7.2.3